Lamezia Terme - Non si registra, al momento, nessun particolare problema, in Calabria, in merito all'obbligo del green pass sui luoghi di lavoro imposto dal Governo che ha rivoluzionato le modalità di ingresso in fabbrica, negli uffici e nella pubblica amministrazione. La prima giornata con certificato verde è partita tra timori per proteste e disagi soprattuto nei trasporti. In Italia proteste sono in corso al porto di Trieste e a Genova. In Calabria, in particolare, al porto di Gioia Tauro si lavora ma in molti sono assenti. L'estensione della necessità della certificazione verde Covid-19 per "l’accesso ai luoghi di lavoro, pubblici e privati" è stata disciplinata dal decreto-legge 21 settembre 2021, numero 127 che contiene "misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde Covid-19 e il rafforzamento del sistema di screening".
In mattinata previsto sit-in dipendenti senza certificato a Gioia Tauro
Nessun blocco o problema particolare al porto di Gioia Tauro, il più grande scalo di import ed export italiano, in concomitanza con l'introduzione dell'obbligo del green pass. Tra il primo turno, scattato all'una e terminato alle 7 di stamane, e il secondo iniziato alle 7 e che si concluderà alle 13, si contano una sessantina di lavoratori su 280 totali che non si sono presentati perché sprovvisti del certificato verde. Al momento, da quanto riferito dai portuali, non sarebbero ancora disponibili i tamponi gratuiti messi a disposizione dalla Med Center Container terminal, probabilmente per problemi legati all'organizzazione del servizio. Alle 10 è previsto un sit-in davanti al gate portuale, di adesione allo sciopero "No green pass" per chiedere al Governo di ritirare l'obbligo del certificato verde, con la presenza di un legale. La situazione è al momento tranquilla anche se il gate portuale è comunque presidiato da Carabinieri e Polizia di Stato.
Regione Calabria, pochi dipendenti rimasti senza
Si lavora con tranquillità alla Cittadella regionale di Catanzaro nel primo giorno di obbligatorietà del green pass. Il palazzo, sede della Giunta regionale della Calabria, ospita un punto vaccinale anti Covid che, negli ultimi giorni, ha segnato anche un incremento di adesione al vaccino proprio in vista della obbligatorietà del certificato verde. "La Regione - ha detto Sergio Tassone, direttore generale dipartimento organizzazione e risorse umane - con la sua complessità, considerato che conta 4mila dipendenti dal Pollino allo Stretto, ha registrato una adesione alta, quindi il numero di persone senza green pass sarà ridotto". Chiunque dovesse essere sorpreso senza green pass, è stato spiegato, non sarà immediatamente sospeso ma se la situazione dovesse riproporsi per più giorni consecutivi allora scatterà la sospensione dal servizio e dagli emolumenti.
"Al momento - ha spiegato Salvatore Lopresti, responsabile sicurezza e salute dei lavoratori e responsabile privacy - non risultano persone senza green pass o che hanno manifestato dissenso, anche perché la possibilità è triplice: green pass da guarigione, tampone o vaccino". In Calabria ogni sede della Regione ha un verificatore, ma il numero può variare a seconda della complessità dell'ufficio. A fare i controlli che sono quotidiani, possono essere i vari verificatori e il datore di lavoro Lopresti, delegato dal presidente della Regione. "Possono, oltre a quelli quotidiani, esserci, e ci sono - ha aggiunto Lopresti - controlli a campione per ogni ufficio". Non esistono elenchi dei controlli effettuati sui quali appuntare nominativi o scadenze del certificato "verde", "il motivo - ha chiarito il responsabile privacy - è legato proprio al trattamento dei dati personali che non possono essere appannaggio di tutti".
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