Lamezia Terme - File fuori da negozi, bar e farmacie. Carrelli della spesa pieni. Per strada qualcuno indossa anche la mascherina. Anche la città ha recepito le nuove regole previste dal decreto del presidente del Consiglio attive da martedì 10 marzo. Questa mattina in tanti hanno affollato i supermercati per fare acquisti, nonostante le nuove prescrizioni e l’invito a rimanere a casa. Sul corso sembra una normale mattinata, molti entrano ed escono dai negozi per ottemperare alle varie esigenze. Nei locali vengono comunque rispettate le normative, con file fuori dalle attività commerciali, così come nei bar e nelle attività di ristorazione. “Si prega di mantenere la distanza di sicurezza come Dpcm 4 marzo” recita un cartello affisso alla vetrina di un negozio del centro. C’è anche chi rassicura i propri clienti informandoli di aver preso tutte le azioni idonee previste dai protocolli sanitari. In particolare, l’attenzione si pone su un cartello di un negozio cinese. “Chiuso per ferie… fino a data da destinarsi” e, al rigo sotto una frase aggiunta con un pennarello: “chiuso per problemi economici”.
Nuove norme anche per i locali. Nel nuovo decreto si precisa infatti che “sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6 alle 18, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione”.
Anche in città si sono formate code davanti ai supermercati per gli approvvigionamenti, ad essere affollati restano infatti i negozi di beni di prima necessità. Sul punto, dal Governo rassicurano: “Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi, rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte. Non è necessario e soprattutto è contrario alle motivazioni del decreto, legate alla tutela della salute e a una maggiore protezione dalla diffusione del Covid-19, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni”.
Spostamenti consentiti solo per lavoro o problemi di salute. I cittadini dovranno quindi giustificare i loro movimenti. Diversi, infatti, i posti di controllo da parte delle forze dell’ordine in atto su tutto il territorio. Vietati gli assembramenti. Alcune attività hanno deciso invece di chiudere per 'abbracciare' i provvedimenti del governo. In tutta la Calabria sono inoltre, sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali. Inoltre, niente messe, catechismo e oratori. La città sta così provando ad affrontare l'emergenza all'indomani delle disposizioni dettate dal decreto.
R.V.
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