Assessore Rizzo, ricerca idrocarburi lungo coste calabresi: "Evitare questo scempio"

Antonella-Rizzo-Regione.jpgCatanzaro – “Il Ministero dell’Ambiente, di concerto con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha concesso alle multinazionali Schlumberger e Global Med le autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi”. Notizia che, dichiara l’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo “apprendiamo con rammarico”. La tecnica prevede, inoltre, l’utilizzo di quella che la Rizzo definisce “sciagurata tecnica dell’air gun nelle aree prospicienti le coste calabresi, pugliesi e lucane”.

“Tra le altre cose - aggiunge l’assessore in una nota - neanche a dirlo il paradosso è che la Global Med ha sede negli Stati Uniti dove il Presidente  Obama ha vietato l’utilizzo di questa tecnica. Si tratta di ben 4mila chilometri quadrati e, in particolare per la Calabria sono interessate le aree corrispondenti alla foce del fiume Neto, i fondali di Gabella Grande, Capocolonna, Capo Rizzuto. Solo il progetto Global Med registrerà 22km di linee sismiche procurate dall’air gun con conseguenze che riteniamo devastanti per l’ecosistema marino, non solo  nell’area interessata alla ricerca. Fermo restando che le osservazioni  relative ai permessi  per la ricerca  andavano prodotte entro il 31/12/2014, per cui è evidente che non esiste responsabilità  della Giunta Oliverio in tal senso, si rendono comunque necessarie alcune precisazioni. Intanto se è vero che l’autorizzazione del Ministero ricade oltre le 12 miglia è pur vero che  si sta perpetrando un grave danno a tutto l’ecosistema marino con pesanti ripercussioni sulla costa”.

“Questo - prosegue la Rizzo - era il pericolo paventato attraverso il referendum ed in questo senso la Giunta Oliverio e il Consiglio  Regionale, anche  attraverso l’azione del Consigliere delegato Arturo Bova,  aveva messo in atto tutte le iniziative per contrastare la scellerata scelta di ricerca, coltivazione e produzione di idrocarburi al largo della coste calabresi, pugliesi e lucane. Vogliamo ricordare che, con l’insediamento della sottoscritta avvenuta il 21 luglio del 2015, uno dei primi  atti  compiuti è stata la partecipazione e la sottoscrizione del cosiddetto  manifesto di Termoli. Nel corso della riunione che ha visto la partecipazione di ben otto Regioni,  la Regione Calabria  ha agito da protagonista nel contrasto alla trivellazione dei nostri mari. Successivamente, il 25 settembre  del 2015, su nostra  proposta,  è stato approvato dal Consiglio Regionale della Calabria la deliberazione n.50 per richiesta di Referendum abrogativo. Purtroppo sappiamo tutti com’è andata a finire”.

Per la Rizzo “conseguentemente ciò che sta avvenendo oggi non ci coglie  di sorpresa. La Regione Calabria infatti, malgrado i risultati del referendum non rimarrà silente  anche perché la Giunta Oliverio ha prodotto osservazioni alle richieste  delle multinazionali e  il nostro parere negativo è stato  espresso in maniera chiara ed inequivocabile. Purtroppo, voglio ricordare, che il parere della Regione non è  vincolante . In tutti i casi andremo fino in fondo e cercheremo in tutti i modi di contrastare questo agire. Infatti abbiamo  già investito  l’Avvocatura regionale perché metta in atto tutte le azioni legali possibili. In caso ci siamo subito attivati, confrontandoci con l’On.Bova, al fine di coinvolgere, immediatamente, tutte le associazioni ambientaliste  affinchè si possano mettere in campo tutte le azioni necessarie per evitare che questo scempio venga perpetrato”.

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