Operazione 'Lande desolate': appalti pubblici irregolari per impianti sci Lorica e aviosuperficie Scalea, obbligo dimora per Oliverio - VIDEO

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Catanzaro - Obbligo di dimora nel comune di residenza, San Giovanni in Fiore, per il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. Il provvedimento è stato emesso dal gip distrettuale di Catanzaro nell'ambito  dell'operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Cosenza in materia di appalti pubblici. Agli indagati vengono contestati i reati di falso, corruzione e frode in pubbliche forniture. I particolari dell'operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa nella sede del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, assieme ai comandanti regionale e provinciale di Cosenza della Guardia di Finanza.

Abuso d'ufficio, questa l'accusa contestata dalla Dda di Catanzaro al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, eletto nelle file del Pd. L'inchiesta sugli appalti pubblici coordinata dalla Dda di Catanzaro riguarda due appalti, uno sul Tirreno Cosentino, ed uno riguardante un impianto sciistico in Sila. Nei confronti di alcuni indagati viene ipotizzata anche l'aggravante dell'articolo 7 per avere agevolato la cosca di 'ndrangheta Muto di Cetraro. Complessivamente le misure emesse dal gip distrettuale su richiesta della Procura distrettuale antimafia catanzarese al termine delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria diretto dal colonnello Michele Merulli, sono 16, due delle quali riguardano l'ex sindaco di Pedace, Marco Oliverio (obbligo di dimora) e l'imprenditore Giorgio Barbieri, già arrestato nel febbraio dello scorso anno nell'ambito di un'altra inchiesta perché accusato di essere intraneo alla cosca Muto.

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I NOMI

L'inchiesta "Lande desolate" ha portato all'emissione di 16 provvedimenti. In carcere è finito l'imprenditore Giorgio Barbieri, 42 anni; ai domiciliari: Vincenzo De Caro, 66 anni, Gianluca Guarnaccia, 43 anni, Carmine Guido, 56 anni, Marco Trozzo, 46 anni, Francesco Tucci, 63 anni, Luigi Zinno, 64 anni. Obbligo di dimora nel comune di residenza per il presidente Mario Oliverio e per Marco Oliverio 46 anni.

Divieto temporaneo di esercizio di attività professionale per Carlo Cittadino 43 anni residente a Roma, Ettore della Fazia, 58 anni residente a Roma, Gianbattista Falvo, 62 anni residente a Mendicino. Misura cautelare della sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio per Guzzo Rosaria 63 anni, Pasquale Latella 54 anni, Damiano Francesco Mele 52 anni, Paola Rizzo 49 anni.

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Per Oliverio nessuna aggravante mafiosa. Gratteri: "Non so se decade da presidente della regione"

"Poi si vede", così il procuratore capo di Catanzaro ha risposto ai giornalisti che chiedevano se l'obbligo di dimora inflitto al presidente della Regione Mario Oliverio comporti l'immediata decadenza dalle sue funzioni istituzionali. "E' un aspetto che non è stato approfondito e in parte non ci riguarda perché noi agiamo nel campo penale". Il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha anche specificato che l'aggravante mafiosa non è stata contestata al presidente della Regione ma solo a carico dell'imprenditore Barbieri. Inoltre, Nicola Gratteri nel corso della conferenza stampa ha affermato di aver chiesto gli arresti domiciliari ma il gip ha optato per l'obbligo di dimora.

Gli appalti sotto la lente degli inquirenti: aviosuperficie di Scalea e impianti sciistici di Lorica

L'inchiesta riguarda gli appalti per l'ammodernamento dell'aviosuperficie di Scalea, in provincia di Cosenza, e gli impianti sciistici di Lorica. In particolare le indagini, basate su una copiosa attività di riscontro documentale e sui luoghi di cantiere, hanno fatto emergere "il completo asservimento - scrivono gli inquirenti - di pubblici ufficiali anche titolari di importanti e strategici uffici presso la Regione Calabria. Alle esigenze del privato imprenditore attraverso una consapevole e reiterata faslificazione dei vari stati di avanzamento lavori ovvero l'attestazione nei documenti ufficiali di lavori non eseguiti al fine di far ottenere all'imprenditore l'erogazione di ulteriori finanziamenti comunitari altrimenti non spettanti". "Emblematica - affermano i magistrati - la spregiudicatezza che caratterizzava l'agire dell'imprenditore romano spinta al punto da porre in essere condotte corruttive nei confronti di pubblici funzioanri finalizzate al compimento di atti contrari ai doveri d'ufficio consistente in una compiacente attività di controllo sui lavori in corso".

"Anche Mario Occhiuto non aveva interesse a inaugurare in tempo piazza Bilotti, perché all'epoca c'era alla guida del Comune il commissario prefettizio per cui nessuna aveva interesse a far inaugurare ad altri un'opera pubblica così importante".

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Oltre quattro milioni di euro: è questa la cifra che la Regione Calabria avrebbe stanziato per l'impianto sciistico di Lorica. I finanziamenti, in base a quanto sta emergendo dall'inchiesta della Dda di Catanzaro, sarebbero stati voluti dal governatore Mario Oliverio, oggi finito all'obbligo di dimora su ordine del gip, a favore dell'imprenditore Giorgio Barbieri, ritenuto vicino al clan Muto di Cetraro. Oliverio, secondo l'accusa, avrebbe agito, in concorso con lo stesso Barbieri e con il direttore dei lavori Francesco Tucci per un "mero tornaconto politico". Inoltre, Oliverio avrebbe agito "per ripagare Tucci e Barbieri che ne avevano assecondato gli interessi economici a Cosenza". Il tutto inoltre, anche per "rallentare strumentalmente i lavori pubblici", in alcune opere pubbliche di Cosenza "per per pregiudicare così sul piano politico-elettorale il sindaco uscente di Cosenza Mario Occhiuto", che è attualmente il candidato di Forza Italia alle prossime regionali di maggio.

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