Arrestato boss latitante Giuseppe Giorgi, De Raho: ancora grande lavoro dello Stato - VIDEO

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Reggio Calabria - "Anche in questa operazione, la squadra-Stato ha fatto emergere quanto il lavoro sia intenso, continuo, contro la 'ndrangheta e i suoi fiancheggiatori in questa provincia e in questa regione". Lo ha detto il procuratore distrettuale di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho intervenendo alla conferenza stampa per illustrare i particolari della cattura del latitante Giuseppe Giorgi.

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"Giorgi - ha proseguito de Raho - viveva nella sua 'fortezza', tanto è grande la sua abitazione, nel centro di San Luca, insieme a figli e moglie. Era riuscito sempre a schivare la cattura poiché al sopraggiungere dei carabinieri, attraverso un meccanismo sofisticato, rimuoveva la base di un caminetto e subito si calava dentro un piccolo bunker dove riusciva a stare anche diverse ore in attesa della fine delle perquisizioni. Stavolta gli è andata male. La sua foto campeggiava affiancata a quella di Matteo Messina Denaro nella black list delle forze dell'ordine, segno questo della sua supremazia nelle gerarchie mafiose". Sposato con la figlia di Sebastiano Romeo, capo dell'omonima 'famiglia' 'ndranghetista degli "stacchi", deceduto alcuni anni fa per cause naturali, Giuseppe Giorgi era noto per la sua abilità nel traffico internazionale di cocaina. "Lo abbiamo catturato senza l'ausilio di fonti confidenziali - ha sottolineato ancora de Raho - perché non abbiamo bisogno di 'soffiate' di confidenti. E con il medesimo sistema investigativo abbiamo ammanettato anche Giuseppe Crea, boss di Rizziconi, e Marcello Pesce. Una indagine, come le precedenti, blindata ed eseguita con l'apporto sul territorio dei Cacciatori di stanza a Vibo Valentia, preziosissimi nei controlli. In Calabria e in provincia di Reggio, e di questo voglio pubblicamente ringraziare il comandante generale Del Sette, l'Arma sta schierando i suoi uomini migliori, segno questo della capacità di valutare appieno le gravi problematicità che emergono da questi territori".

Paticchio (Comandante Carabinieri Calabria): un onore cattura il 2 giugno

"Festeggiare l'anniversario della Repubblica con l'arresto di Giorgi - ha detto il comandante della legione 'Calabria', gen. Vincenzo Paticchio - è un grande onore per tutti noi. Restiamo fermamente impegnati nel perseguire l'obiettivo di garantire la legalità in questa provincia e in questa regione. Voglio ringraziare non solo i magistrati che con noi sono impegnati diuturnamente per questo obiettivo, ma anche le famiglie dei carabinieri che si sacrificano accanto, come e più dei loro cari, in questo duro lavoro". "Ci stavamo lavorando da ottobre del 2016 - ha detto il comandante provinciale dei carabinieri col. Alessandro Scafuri - senza che una sola parola che avrebbe potuto sacrificare mesi e mesi di duro lavoro sia sfuggita. Arrestare Giorgi a casa sua è la conferma di come i veri capibastone non si spostino mai dal loro territorio per comandare meglio e seguire efficacemente i loro loschi affari". Nel corso della perquisizione sono stati trovai anche 156 mila euro in banconote di alto taglio. "Erano murate in una intercapedine - ha detto il comandante del reparto operativo, col. Vincenzo Franzese -, banconote nuovissime e avvolte in cellophane. Giorgi, quando ha capito, è uscito a mani alzate senza opporre resistenza. Al momento della scoperta non era armato e l'operazione si è potuto concludere senza alcun impedimento di sorta".

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