Calabria: Sgominato traffico internazionale di droga, sette fermi

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Locri - I carabinieri del Gruppo di Locri hanno effettuato un'operazione per l'esecuzione di sette provvedimenti di fermo emessi dalla Dda di Reggio Calabria nei confronti di altrettante persone ritenute coinvolte in un presunto traffico internazionale di cocaina tra la Calabria, la Bolivia, l'Olanda, e la Romania. Per l'esecuzione dei fermi, in corso, oltre che in Calabria, in Lombardia (Vigevano), Piemonte (Torino) ed in Emilia-Romagna (Cesena), sono impegnati oltre 150 carabinieri con il supporto dell' ottavo Elinucleo di Vibo Valentia. Contestualmente, sono state effettuate 15 perquisizioni in fabbricati e terreni ritenuti riconducibili agli indagati, che sono complessivamente 12. L'indagine, avviata nel 2012 e denominata "Ulivo 99", ha consentito di sequestrare complessivamente, in due distinte occasioni, poco meno di 400 chili di cocaina.

REAZIONI

Gratteri: Risultati straordinari approccio Dda

La Dda di Reggio Calabria, su impulso del procuratore De Raho, ha da tempo varato un 'pool' di lavoro specializzato col compito di seguire continuamente i cambiamenti che avvengono nei gruppi di 'ndrangheta che gestiscono il traffico internazionale di cocaina. Un approccio che sta ottenendo straordinari risultati investigativi. L'inchiesta dimostra la 'specializzazione' delle cosche della ionica reggina nel traffico internazionale di cocaina. Gli interessi delle 'ndrine, originariamente avviati in Colombia, stanno adesso allargandosi al resto dei paesi sud americani". Tra i sette fermati c'e' Giuseppe Ierinò, figlio del defunto boss di Gioiosa Ionica Francesco, detto 'manigghia' per le sue relazioni con gli apparati pubblici e fratello del pentito Vittorio, implicato nel sequestro di Roberta Ghidini.

Procuratore De Raho: Quella sfociata nei fermi èun' indagine significativa che conferma come la 'ndrangheta non si limita ad utilizzare Gioia Tauro per il trasbordo della cocaina proveniente dal sud America, ma conta su altre nazioni, come Spagna e Olanda, per alimentare il 'mercato' di questo tipo di stupefacente". I provvedimenti di fermo per i sette indagati, secondo quanto riferito dagli inquirenti, sono stati richiesti dalla Dda al Gip perchéalmeno tre degli indagati, avendo intuito che stavano per essere arrestati, stavano per trasferirsi all'estero.

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