Lamezia, “Codice Rosso”: casi di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori, tre divieti di avvicinamento

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Lamezia Terme - Tre situazioni differenti ma accomunate degli stessi reati: maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori. La scorsa settimana gli Agenti del Commissariato di Lamezia Terme hanno eseguito tre ordinanze cautelari a carico di altrettanti soggetti, in applicazione della recente normativa denominata “Codice Rosso” (Legge n. 69 del 19.09.2019). Le attività info-investigative condotte dal personale del Commissariato, utilizzando anche appostamenti e video prelevati da impianti di videosorveglianza, hanno fornito ai giudici del Tribunale lametino il quadro indiziario e i riscontri della gravità dei fatti commessi dai 3 indagati ai danni delle rispettive compagne e familiari. Nei loro confronti l’Autorità Giudiziaria ha disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento all’abitazione e ai luoghi frequentati dalla vittima e dai sui familiari e di mantenere una distanza non inferiore a 200 metri nell’eventualità di incontro occasionale, con il divieto, inoltre, di comunicare attraverso qualsiasi mezzo o interposta persona con la donna e la sua famiglia.

Dalle scenate di gelosia morbosa allo speronamento dell’auto: divieto di avvicinamento per 38enne

Il primo caso è quello di un 38enne che si è reso responsabile per circa tre anni di condotte lesive a danno della sua compagna. Una convivenza caratterizzata da continue scenate di gelosia morbosa e possessiva che, l’estate scorsa si è manifestata con maggiore frequenza, tanto che la donna ha deciso di interrompere definitivamente la relazione sentimentale. L’uomo con comportamenti persecutori l’avrebbe molestata inviandole plurimi messaggi di testo e vocali ossessivi, di giorno e di notte e spesso dal contenuto molesto ed ingiurioso, presentandosi anche sotto casa e nei pressi del luogo di lavoro della donna, pedinandola ed arrivando anche ad inseguirla e speronarla con la sua automobile. Spesso si appostava di nascosto sotto casa per apparire improvvisamente e reiterare una scenata di gelosia. L’invasività indicibile degli atti vessatori e persecutori compiuti dall’uomo sonostati tali da generare uno stato di prostrazione psicologica, limitare la sfera della libertà della donna, cagionando un grave e perdurante stato d’ansia e generando un fondato timore per la propria incolumità e quella dei suoi familiari.

38enne minaccia compagna anche davanti a figli minori

Anche nel secondo caso, le indagini del personale del Commissariato di P.S. lametino, hanno fornito riscontri ai gravi indizi di colpevolezza a carico di un 37 anni, che per circa tre mesi ha maltrattato la compagna, con reiterati atti di vessazione fisica e morale, minacce e molestie, alcuni commessi in presenza dei figli minori. La morbosa gelosia dell’uomo si è manifestata improvvisamente a settembre quando l’uomo andava in escandescenza ogni qualvolta la compagna usava il cellulare. Quando è arrivato a sottrarle e rompere il cellulare in presenza di un parente della donna, intimorita ha sporto denuncia. L’uomo, dopo aver lasciato la casa familiare, mosso da cieca gelosia, ha intensificato le condotte persecutorie con minacce di voler sottrarle i figli e di dar fuoco alla sua autovettura, fino a arrivare ad aggredire causandole lesioni personali. Una serie infinita di gravi episodi, scaturiti persino nel sabotare il veicolo della donna, altre aggressioni fisiche e continue telefonate persecutorie e intimidatorie, anche quando la donna temendo per la propria incolumità e dei figli si è trasferita nella casa dei genitori. E, nonostante le numerose querele, l’uomo non ha desistito dalla sua condotta persecutoria ed oppressiva, aggravata dal perpetrarla anche in presenza dei due figli.

50enne maltratta la compagna e i suoi figli minori

Ultimo caso quello di un uomo di 50 anni che all’inizio del 2017 decide di lasciare spontaneamente la casa della sua compagna, dopo una convivenza di circa dieci anni. Alla nascita della loro bambina il loro rapporto era degenerato e nel tempo era divenuto insostenibile per il comportamento autoritario e prevaricatore dell’uomo. Di fatto, l’uomo ha continuato a frequentare quella casa col consenso della donna per facilitare i rapporti con la bambina, ma anche in tali occasioni l’uomo ha maltrattato la sua compagna e i suoi figli minori (avuti dalla donna in una precedente relazione), alla presenza della loro bimba, sottoponendoli a reiterati e frequenti atti di vessazione fisica e morale, percutendoli ed insultandoli. Tali comportamenti si sono ripetuti per quasi due anni e in due casi usando violenza tale da causare gravi lesioni alla donna che a quel punto ha deciso di incontrare il 50enne per farlo stare con la bambina solo in luoghi pubblici, anche in tali occasioni il suo comportamento non è mutato: litigi per futili motivi, pedinamenti a piedi o in automobile ostacolando la marcia del veicolo condotto dalla donna. Dopo aver tollerato per anni soprusi, vessazioni e violenze morali e fisiche, temendo per la propria l’incolumità, quella della bambina e degli altri due figli, la donna nel mese di ottobre ha denunciato il tutto agli organi di Polizia.

La gravità dei fatti rappresentati e la puntuale osservanza dei tempi imposti dalla nuova disciplina introdotta con il “Codice Rosso” hanno portato all’adozione dei provvedimenti cautelari nei confronti dei tre uomini.

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