Lamezia: “Ecco come è stato ritrovato il piccolo Nicolò” - VIDEO

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Lamezia Terme – E’ stato ritrovato a soli 500 metri a monte dal punto in cui giacevano la mamma e il fratellino. Il corpicino del piccolo Nicolò era coperto dal fango e dai detriti dopo giorni in cui le ricerche e la speranza non si sono mai arrestati, nemmeno la notte, nemmeno quando il sole e l’innalzamento delle temperature dopo il nubigragio hanno reso ancora più difficili le operazioni a causa del terreno che tendeva sempre più ad asciugarsi. Non solo le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, ma anche tanti i volontari che in questi giorni hanno collaborato senza sosta per restituire a papà Angelo la sua intera famiglia. “Stanotte non avevo dormito per il pensiero di ritrovare il piccolo Nicolò. Mi sentivo che oggi era una giornata positiva”. Queste le parole di Franco di Leo del Comitato provinciale di Vibo Valentia della Protezione Civile che ringrazia “tutti i volontari che hanno creduto in noi e noi abbiamo creduto in loro. Anche il nostro dirigente Tansi che ci ha dato la disponibilità di continuare ancora le ricerche. Grazie anche all’aiuto di ditte esterne, di imprenditori che hanno operato con escavatori propri sotto il nostro coordinamento, e alla fine abbiamo raggiunto l’obiettivo”.

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L’ispettore antincendio Massimo Conforti, coordinatore dei soccorsi della giornata di oggi per il comando provinciale dei vigili del fuoco, spiega come è avvenuto il ritrovamento: “Dal primo giorno ci siamo organizzati con un sistema informatico con i nostri Tas (topografia applicata al soccorso). Sulla mappatura dell’area abbiamo individuato i punti da bonificare e quindi siamo andati nel profondo, oltre a quanto fatto in superficie nei giorni scorsi con i mezzi di movimento terra, nostri e dei volontari della protezione civile. In questa sinergia di lavoro l’escavatore più grosso che era all’opera nel letto del fiume ha individuato la sagoma di un bambino che poi si è rivelato in effetti tale. Sotto un cumulo di detriti di circa un metro e mezzo”.

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