Lamezia: Guardia di Finanza sequestra impianti idrici cittadini, sette indagati

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Lamezia Terme – Il Gip del Tribunale di Lamezia, su richiesta della Procura, ha emesso decreto di sequestro preventivo dei serbatoi di compensazione ed ogni altro apparato tecnicamente necessario a ripristinare la regolare portata idrica nella città.

La guardia di finanza di Lamezia Terme, alla guida del tenente colonnello Fabio Bianco, ha provveduto ad eseguire la misura cautelare, che si era resa necessaria per il perdurare della carenza idrica nella maggior parte della città lametina. Il sequestro ha come scopo quello di prevenire la reiterazione del reato ipotizzato che è quello di interruzione di pubblico servizio e dell’aggravamento delle relative conseguenze. Il regolare ripristino dell’erogazione dell’acqua dalle 20 di questa sera è scaturito quindi dal sequestro disposto dalla Procura ed eseguito dai militari della Guardia di Finanza e non secondo l’accordo raggiunto come in un primo momento specificato sul sito della Multiservizi.

Dalle indagini dei finanzieri era infatti emerso come tale riduzione andava ad incidere sui fabbisogni primari di circa 40.000 abitanti della città.

Nuovi indagati, c'è anche Luigi Incarnato 

Un’ulteriore sviluppo nelle indagini, quindi, quest’ultimo passaggio che ha portato al sequestro degli impianti: nell'inchiesta della Procura di Lamezia sono indagati, per interruzione di pubblico servizio, anche i commissari straordinari della Sorical, Baldassarre Quartararo e Luigi Incarnato, quest’ultimo candidato del Pd nel collegio uninominale (Castrovillari) alla Camera alle prossime elezioni di domenica. Con Incarnato sono indagati per lo stesso reato quattro funzionari della Sorical, Baldassarre Quartararo, Sergio De Marco, Massimo Macrì e Luciano Belmonte, e due funzionari della "Lamezia multiservizi spa", società in house del Comune di Lamezia Terme, Paolo Villella e Mario Perri.

Secondo le accuse mosse dalla Procura lametina, Luigi Incarnato e Baldassarre Quartararo, in qualità di Commissari Liquidatori di Sorical spa e Sergio De Marco, Massimo Macrì e Luciano Belmonte, funzionari responsabili del settore tecnico, avrebbero determinato “[…] una riduzione della fornitura idrica di circa il 25% in relazione ai sei serbatoi di compensazione dai medesimi selezionati, ai danni del 70% circa delle utenze lametine, ben consapevoli che, a causa della riduzione della portata idrica, l'acquedotto di Lamezia Terme, per le sue caratteristiche ingegneristiche, morfologiche e per il cattivo stato della rete, non avrebbe potuto funzionare in modo da garantire sufficiente fornitura di acqua a tutte le utenze, in spregio delle conseguenze sulla cittadinanza e sui pubblici servizi essenziali”. Paolo Villella e Mario Perri della Lamezia Multiservizi spa, secondo la Procura “[…] A seguito della riduzione della portata idrica operata dal grossista Sorical […] optavano per la chiusura delle saracinesche ovvero per la riduzione praticamente totale della portata idrica dalle 20 alle 5 del mattino, anche in considerazione delle peculiarità fisiche della rete, peraltro caratterizzata da gravi problemi di dispersione di risorsa idrica per perdite fisiche ed allacci abusivi, non risolti nel corso degli anni”.

Sequestrati anche apparati antincendio

Hanno riguardato anche gli idranti utilizzati dai vigili del fuoco per il rifornimento delle autobotti utilizzate per lo spegnimento degli incendi le interruzioni nell'erogazione idrica a Lamezia Terme che hanno portato il Gip a disporre, su richiesta della Procura della Repubblica, il sequestro dei serbatoi e di tutti gli apparati necessari per ripristinare l'erogazione idrica in città.

L'acqua, bene essenziale strettamente connesso col diritto alla salute costituzionalmente garantito è venuta a mancare, sino alla giornata di ieri, dalle ore 20 circa di ogni sera fino alle 5 circa del mattino seguente in varie zone di Lamezia Terme, in modo indiscriminato, non solo nelle abitazioni dei cittadini e gli esercizi pubblici e commerciali, ma anche in infrastrutture essenziali alla comunità e negli apparati antincendio. 

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