Lamezia, omicidio Montilla: chiesti 30 anni per Domenico Chirico

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Catanzaro – Trent’anni di carcere. È stata questa la richiesta di condanna del pubblico ministero Elio Romano, nel processo con rito abbreviato che si sta celebrando a Catanzaro, nei confronti di Domenico Chirico “u batteru”, affiliato alla cosca Giampà, per l’omicidio di Vincenzo Montilla, freddato nel 2000 su una panchina nella centrale piazza Roma, nella zona di Bella a Lamezia Terme. Oggi si è tenuta l’udienza davanti al Gup Assunta Maiore, per il processo che lo vede imputato per concorso in omicidio aggravato dalle modalità mafiose: secondo l’accusa, fu lui ad accompagnare Pietro Pulice, che sparò materialmente, sul luogo del delitto. Hanno discusso oggi, anche i difensori di Chirico, gli avvocati Antonio Larussa e Giacomo Iaria che hanno chiesto l’assoluzione per il loro assistito concentrandosi sulle dichiarazioni dei collaboratori e sul fatto che  "fossero provenienti da una unica fonte dichiarativa”. L'udienza è stata poi rimandata ad ottobre quando si pronuncerà la sentenza.

Vincenzo Montilla fu ucciso il 9 agosto del 2000 per vendetta, così come hanno ricostruito gli inquirenti. Diciotto anni prima, infatti, lo stesso Montilla era stato accusato e arrestato per l’omicidio di Francesco Albisi. Solo con le dichiarazioni della compagna di Montilla, fu scagionato e fu arrestato come responsabile Pietro Pulice. Un arresto che non andò giù a Pulice che decide di farla pagare a Montilla. Ad assassinare Montilla, infatti, fu proprio Pietro Pulice, ucciso nel 2005, accompagnato da Domenico Chirico, allora solo 18enne, e da Giuseppe Chirico, deceduto nel 2000, sempre per mano omicidiaria. Chirico, infatti, tra I responsabili dell’uccisione di Montilla, è l’unico superstite.

Sedici anni dopo il delitto, grazie ad un attento lavoro fatto di indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme, coordinate dalla Procura della Repubblica, intercettazioni, supportate dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, si è arrivati all’arresto di Chirico, già ritenuto affiliato alla cosca Giampà, in qualità di autista del killer.

C.S.

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