Lamezia, orafo rinviato a giudizio per estorsione a dipendenti

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Lamezia Terme - E’ stato rinviato a giudizio il gioielliere Giuseppe Spadafora, accusato di estorsione a danno di due dipendenti che lavoravano presso il suo negozio di Lamezia Terme.  A deciderlo, dopo la richiesta formulata dal pubblico ministero Luigi Maffia, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lamezia Terme, Francesco Aragona.  L’udienza per l’inizio del processo e’ stata fissata all’11 maggio 2017.

Le indagini del caso, coordinate dal Sostituto Procuratore Luigi Maffia, erano state svolte dal nucleo mobile del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, alla guida del tenente Colonnello Fabio Bianco. In particolare, i finanzieri avevano scoperto che, almeno dal 2010 al 2012, il gioielliere avrebbe costretto le sue dipendenti, con la minaccia del licenziamento, ad accettare gravose condizioni di lavoro, consistenti nell’accettare un salario inferiore rispetto a quello indicato in busta paga, a prestare la propria attività per un numero di ore maggiori rispetto a quelle per le quali venivano effettivamente retribuite e rendicontate ai fini contributivi, alla rinuncia di 13^ e 14^ mensilità.

Secondo gli inquirenti la condotta di Spadafora gli avrebbe fruttato una sostanziale fonte di arricchimento, quantificato in circa 17 mila euro, oltre ai soldi che avrebbe risparmiato non versando i contributi previdenziali alle dipendenti.

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