Lamezia, Processo casa di riposo Nocera: conferito incarico a perito per trascrizioni

processo1.jpg

Lamezia Terme - È entrato nel vivo il processo con al centro la questione della costruzione di una casa di riposo per anziani, mai completata, a Nocera Terinese, e che vede coinvolti anche alcuni amministratori pubblici. “L’affare della casa di riposo” risale a dieci anni fa quando, gli uomini del Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, apposero i sigilli al fabbricato in corso di costruzione. Il decreto di sequestro fu emesso in via d’urgenza, in quanto, gli uomini del Nucleo Mobile della Guardia di Finanza, al comando del Brigadiere Vito Margiotta (che è stato anche sentito nel corso dell’udienza tenuta lo scorso 27 marzo), attraverso specifiche indagini, avrebbero riscontrato l’infiltrazione mafiosa nell’appalto e che, inoltre, i lavori sarebbero stati effettuati in maniera difforme rispetto ai progetti esecutivi dell’opera, tanto da mettere a repentaglio la sicurezza del fabbricato stesso ritenuto, quindi, pericoloso.

Imputati nel processo che si sta svolgendo nell’aula Garofalo del Tribunale lametino davanti a Presidente Carè e, a latere, i giudici Loscanna e Martire, sono: Eugenio Caira (direttore dei lavori), Gerardo Luciano Esposito (addetto all’ufficio tecnico del Comune), Giuseppe Manfredi (all’epoca dei fatti presidente del consiglio comunale di Nocera), Antonio De Vito (gestore di fatto dell’impresa ADE costruzioni) e Maria Ilaria Pallaria. I 5 imputati che hanno scelto il rito ordinario dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di corruzione, turbativa d’asta, frodi in pubbliche forniture, con l’aggravante di agevolare una cosca di ‘ndrangheta. Nello stesso processo erano imputati anche l’ex sindaco di Nocera Terinese Luigi Ferlaino e il segretario comunale Felicia Amatruda che hanno optato per il rito abbreviato il cui processo si è concluso a gennaio 2017 con una sentenza a non doversi procedere per intervenuta prescrizione avendo escluso l’aggravante mafiosa nei confronti dei due imputati. Il collegio giudicante del Tribunale di Lamezia, invece, ha rigettato la richiesta di esclusione dell’aggravante mafiosa.

Nell’udienza odierna, è stato conferito l’incarico al perito Maria Grazia Concolino che dovrà occuparsi delle trascrizioni di alcune conversazioni indicate dal pubblico ministero in aula Maria Giulia Scavello, in un elenco di intercettazioni. La dottoressa Concolino ha chiesto 60 giorni di tempo per il deposito della perizia trascrittiva.  Il processo è stato, infine, rinviato al 27 novembre, nell’aula Garofalo del tribunale lametino, per l’esame del perito e l’ascolto di alcuni testimoni di pg. Nelle prossime udienze, inoltre, verranno poi sentiti alcuni collaboratori di giustizia tra cui probabilmente anche Pasquale Giampà.

R.V.

© RIPRODUZIONE RISERVATA