Lamezia: sorpreso mentre tenta rapina in appartamento, 19enne condannato a 2 anni e 3 mesi

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Lamezia Terme - “Mi sono svegliata nel cuore della notte e ho notato una persona in piedi nella camera da letto. Pensavo si trattasse di mio marito ma ho steso la mano e lui era accanto a me nel letto. Ho iniziato ad urlare”. A raccontare la vicenda, la vittima di una rapina nel suo appartamento la notte tra il 16 e 17 ottobre 2016 nell’aula Garofalo del Tribunale di Lamezia (Presidente Carè e, a latere, Aragona e Martire). Autore della rapina, un 18enne Cosmin Petru Nechita che è stato arrestato nell’immediato dai carabinieri per rapina e false attestazioni a pubblico ufficiale e, oggi, condannato a 2 anni e 3 mesi e 300 euro di multa. Il giovane è stato assolto dal capo B (lesioni) perché il fatto non sussiste. Sostituita, invece, la misura della custodia in carcere con l’obbligo di dimora abituale disponendo, quindi, la liberazione del giovane. Il Pm Scavello nella sua requisitoria aveva chiesto la pena a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Il Pm ha sottolineato, inoltre, per quanto riguarda le lesioni, che queste erano da considerarsi accidentali chiedendo, quindi, l’assoluzione per il capo B.

La vicenda

Nell’udienza odierna, i coniugi e il maresciallo dei carabinieri, hanno ricostruito la vicenda e risposto alle domande del Pm Scavello. Accortisi della presenza estranea in casa, quindi, le urla della coppia hanno costretto il giovane a fuggire dal balcone da dove era entrato. Ne è scaturiva una colluttazione fra il marito della donna e il malvivente. Il ragazzo aveva il viso coperto da un passamontagna poi, smascherato. Il marito ha chiesto alla moglie in rumeno di chiamare i carabinieri “il ragazzo - spiega la donna - ci ha detto che era anche lui rumeno e che gli servivano 80 euro”. Successivamente la coppia ha controllato se mancava qualcosa appurando che dalla borsa erano stati sottratti pochi soldi e la tessera sanitaria, probabilmente scambiata per una carta di credito. A seguito della colluttazione la coppia è finita al pronto soccorso. Oggi, in aula, i coniugi hanno manifestato l’accidentalità delle lesioni. In aula anche il Maresciallo dei carabinieri che ha seguito il caso. Nel corso della sua testimonianza emerge come “i militari hanno restituito alla donna la tessera, verosimilmente scambiata per una carta di credito e 7,50 euro”. Il giovane in un primo momento aveva fornito ai militati false generalità. Tuttavia, i militari operanti, sono giunti alla reale identificazione di Nechita essendo già noto alle forze dell’ordine per furti.

Anche il 19enne è stato ascoltato in aula rispondendo alle domande dell’avvocato Chiodo che ha sottolineato come il ragazzo abbia alle spalle una situazione familiare particolare. Il giovane ammette di essersi introdotto nell’appartamento per fare un furto manifestando, oggi in aula, il suo pentimento. L’avvocato Chiodo ha, inoltre, evidenziato come il giovane abbia già scontato 7 mesi di custodia cautelare in carcere e “non ha opposto resistenza ma si è arreso ai suoi connazionali”. L'avvocato Chiodo pone l'attenzione anche sul fatto che il giovane non aveva nessun tipo di arma.

R.V.

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