Lamezia, tentato omicidio Vincenzo Torcasio del 2002: al via processo per 6 esponenti cosca Giampà

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Catanzaro - Si sono presentati davanti al Gup di Catanzaro, sei esponenti della cosca Giampà nell’ambito del processo sul tentato omicidio di Vincenzo Torcasio, “Carrà”, risalente all’8 luglio 2002. “Carrà” fu poi ucciso in un altro agguato il 7 giugno del 2011.

Francesco Giampà “il professore”, Vincenzo Bonaddio “ca-ca”, Aldo Notarianni “Alduzzu”, Vincenzo Giampà, 40 anni, Pasquale Giampà, 54 anni, e Domenico Giampà, 37 anni, (questi ultimi due ora sono divenuti collaboratori di giustizia), questa mattina sono comparsi davanti al Gup di Catanzaro Pietro Carè per rispondere, quindi, del tentato omicidio di Vincenzo Torcasio.

A fronte della richiesta formulata dagli imputati di essere giudicati con rito abbreviato, il Giudice ha rinviato all’udienza dell’11 ottobre per ammettere il rito e calendarizzare le discussioni delle parti. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Francesco Gambardella, Aldo Ferraro ed Enrico Tucci.

Dalle loro dichiarazioni gli inquirenti hanno infatti ricostruito e contestato agli imputati il tentato omicidio di Vincenzo Torcasio, classe ‘53, detto “Carrà” all’indomani della scissione del clan Giampà dal clan Cerra-Torcasio, nell’ambito di quella che è stata definita “la terza guerra di mafia” nella quale furono uccisi anche Pasquale Giampà “Buccaccio” (il 22 agosto 2001) e poi Vincenzo Giampà “u monacu” (il 6 luglio 2002), entrambi fratelli del boss Francesco Giampà “il professore”, ragion per cui gli stessi avrebbero deliberato l’uccisione di un esponente della cosca avversa in risposta o all’omicidio di Vincenzo Giampà, da effettuarsi proprio mentre venivano eseguiti i suoi funerali. Sarebbero loro, secondo gli inquirenti, i mandanti e gli organizzatori. Il processo continuerà, quindi, ad ottobre. 

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