Maltempo nel lametino, raggi x del terreno con georadar per cercare il piccolo ancora disperso

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Lamezia Terme - Da oggi pomeriggio nelle ricerche del piccolo Nicolò, disperso da venerdì scorso a causa del nubifragio in cui sono morti la madre trentenne ed un fratellino di sette anni, sono impegnate anche squadre di geofisici specializzati del Cnr. "Siamo convinti - ha detto il responsabile della Protezione civile calabrese, Carlo Tansi, parlando con i giornalisti a margine della conferenza stampa del presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati - che il bimbo sia finito sotto la spessa coltre di detriti accumulatasi a causa del nubifragio. Faremo quindi ricerche nel sottosuolo tramite il georadar, effettuando dei veri e propri raggi x del terreno. Laddove troviamo delle anomalie si va a scavare". "Si tratta, chiaramente - ha aggiunto Tansi - di ricerche molto complesse, ma non lasciamo nulla di intentato". Sui luoghi della tragedia è giunto oggi anche il procuratore della Repubblica di Lamezia Salvatore Curcio, che ha effettuato questa mattina un sopralluogo nell'area tra San Pietro Lametino e San Pietro a Maida. La Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha avviato un'indagine a carico di ignoti sulla tragedia, ipotizzando il reato di omicidio colposo plurimo. Nel corso del sopralluogo, il procuratore Curcio si e' intrattenuto con i Vigili del Fuoco, che nell'area stanno proseguendo le operazioni di ricerca dell'altro figlioletto della donna, Nicolo', di 2 anni, ancora disperso, chiedendo informazioni e documentazione di carattere tecnico. L'indagine della procura lametina mira ad accertare le cause della tragedia ed eventuali responsabilità: e' stato anche nominato un pool di esperti chiamato a effettuare tutte le verifiche necessarie di carattere tecnico, in particolare sulle condizioni della strada nella quale la famiglia transitava al momento dell'ondata di acqua e fango.

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