Ordinanza Gagliardi, la versione di Grandinetti

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Lamezia Terme - Riceviamo e pubblichiamo un’email, inviata in redazione da Francesco Grandinetti dopo la nostra pubblicazione - integrale e priva di ogni nostro commento - di uno stralcio dell’ordinanza di custodia cautelare riguardante l’arresto dei fratelli Gagliardi. “Avrei preferito non entrare più in un argomento che 13 anni fa mi diede non poche preoccupazioni, ma visto l'importanza che avete voluto dare alla notizia (estorsione a Grandinetti) è giusto che si integri,  dandone altrettanto risalto, con quanto vi sto evidenziando che chiaramente cambierà radicalmente il “significato acquisito” di chi lo ha letto, e che forse il tempo aveva sbiadito nei vostri ricordi. Quanto da voi riportato è certamente vero, ciò che non è stato detto, perché credo non lo sapevate, è che le intercettazioni, le domande che facevo, come si potrebbe evincere facilmente dalla precisione delle mie richieste, erano la conseguenza programmata ed operativa di una mia denuncia preventivamente presentata il giorno prima alla polizia non appena subii la richiesta estorsiva. Così come riportato nel vostro articolo sembrava quasi una sorta di “accondiscendenza” su tutto ciò che mi si chiedeva. Sembrava che fu scoperto grazie ad una intercettazione captata “ambientale casuale”. Niente di meno casuale. Era tutto programmato dalla collaborazione che ci fu tra me con la Polizia di Stato, subito dopo la mia denuncia, che organizzò il tutto. In quella occasione mi resi conto di quanta professionalità e serietà c’erano in quel commissariato, di quanta fatica facevano per lavorare in un territorio così difficile, e soprattutto di quanto già conoscevano, frutto del loro qualificato lavoro di intelligence, che aveva bisogno però proprio di conferme da parte degli “estorti e vittime” per “chiudere il cerchio”. Oggi come allora continuo a ringraziarli insieme a tutte le forze dell’ordine ed alla magistratura per il lavoro faticoso che svolgono. Appena uscimmo dal luogo dell’ “incontro” furono arrestati. In seguito partecipai anche ad ogni processo personalmente confermando “de visu” il tutto. Ho sempre avuto la voglia che questa terra migliorasse. Inutile dire che non è stato facile, bisogna trovarcisi per capire cosa vuol dire essere a tu per tu con chi in quel momento ti fa una estorsione! Non ho mai chiesto scorte o altri benefici. Oggi che c'è una recrudescenza della malavita bisogna dire agli imprenditori che devono assolutamente avere il coraggio di denunciare perché solo così si possono fermare le nuove leve . Lo dobbiamo alla nostra Lamezia ed alla Calabria intera, lo dobbiamo alle forze dell'ordine ed alla Magistratura. Pertanto mi appello alla vostra professionalità per dare l'ugual risalto della vostra notizia madre alla mia nota. Chiaramente ne va della mia dignità di uomo, di imprenditore e di ex presidente del Consiglio di Lamezia che si è sempre speso con coraggio (permettetemi come adesso!) per difendere la nostra amata città".

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