Processo “Strike”, pene ridotte in appello per quattro imputati

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Catanzaro – Emessa la sentenza in appello nell’ambito dell’operazione denominata “Strike” su un giro di droga e spaccio attivo sia in città che fuori regione. La  Corte d’Appello di Catanzaro, presidente Fabrizio Cosentino, ha deciso di assolvere per non aver commesso il fatto Pasquale Buffone, difeso dall’avvocato Francesco Domenico Murone, per un unico capo di imputazione tra quelli contestati ossia di aver ceduto sostanza stupefacente di tipo cocaina ad un soggetto. La Corte ha deciso di revocare l’obbligo di dimora e rideterminare la pena ad un anno e sei mesi di reclusione oltre al pagamento di una multa di 4.000 euro. Anche Antonio Pagliuso, difeso dall’avvocato La Russa, è stato assolto allo stesso capo d’imputazione e condannato alla pena di un anno di reclusione, il pagamento di 3.000 euro e la pena sospesa. Discorso diverso per Alessandro Tutino, difeso sempre dall’avvocato Larussa, il cui reato di cessione di sostanza stupefacente a questo soggetto gli è stato invece attribuito ma la Corte ne ha disposto l’immediata liberazione ed il pagamento di 600 euro di multa.  Rideterminazione della pena anche per Gino Giovanni Da Ponte, difeso dall’avvocato Francesco Gambardella, ad un anno e otto mesi di reclusione ed al pagamento di una multa di 1.400 euro. Il reato contestato anche a Da Ponte è stato rideterminato come fatto di lieve entità.

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