Sbarchi a Corigliano Calabro, fermati tre presunti scafisti

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Corigliano Calabro (Cosenza) -  Sarebbero partecipi all'organizzazione che gestisce i viaggi di migliaia di migranti verso l'Italia, le tre persone fermate oggi dalla Polizia perché ritenute responsabili del trasporto di un gruppo di migranti, poi sbarcati nel porto di Corigliano Calabro da una nave militare tedesca il 15 luglio scorso. A tracciare l’identikit dei tre giovani sono stati gli inquirenti e gli investigatori. IS tratta di Bubakar Fofana, di 25 anni, del Mali, e Ishmail Brim, di 23 e Abdul Kamara di 21 anni, entrambi della Sierra Leone, accusati di associazione a delinquere finalizzata all'introduzione illegale di clandestini e favoreggiamento dell'immigrazione.

"Sono cambiate le tecniche di organizzazione di questi viaggi - ha spiegato il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla, che ha coordinato le indagini - perché riteniamo che abbiano cambiato il modo di raggruppare le persone, che vengono sistemate su gommoni diversi che poi si ritrovano in un punto preciso del Mediterraneo, vicino alla costa libica, e lì trasbordati su un'unica imbarcazione".

"In particolare - ha proseguito - ad uno dei tre arrestati è stato sequestrato un cellulare con delle foto che lo ritraggono con molti soldi in mano. Lui probabilmente ha il ruolo di reclutatore. Rimane da capire perché lasciano i profitti per poi imbarcarsi loro stessi. Fondamentale e sorprendente è stata la collaborazione dei migranti, che ci aiutano ad individuare e capire le modalità mediante le quali sono giunti in Italia. Sorprendente perché loro non hanno fiducia nelle istituzioni se pensiamo che lì le forze dell'ordine sono tutte corrotte e fanno parte di queste organizzazioni criminali".

Fofana, nello specifico, è stato trovato in possesso di cellulari, documenti di altre persone e circa 900 euro. Da aprile ad oggi, nel porto di Corigliano sono arrivate 5 navi, per un totale di tremila persone sbarcate. Intorno a 1500 euro il costo del viaggio a persona. Facciolla ha anche parlato del caso dei minori non accompagnati che si allontanano dopo pochi giorni dalle strutture nelle quali sono ospitati senza lasciare traccia.

"Delle due l'una - ha detto il magistrato - o questi ragazzi sanno già chi contattare quando arrivano, oppure c'è un'organizzazione che opera sul nostro territorio che li preleva e li porta via. Perché è impossibile che riescono a sparire senza lasciare la minima traccia. Abbiamo chiesto ai responsabili dei centri di prendere provvedimenti e aumentare i controlli, banalmente anche con l'installazione di una telecamera sull'ingresso".

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