Calabria: terza edizione premio Muricello a San Mango

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San Mango d’Aquino - Chiusa la terza edizione del premio Muricello, che si è tenuto in piazza Belvedere a San Mango d’Aquino. E’ stata una lunga serata, presentata dal giornalista Ugo Floro e divisa in due parti. La prima parte ha visto la consegna dei riconoscimenti a quattro figure del giornalismo calabrese: Claudio Cordova, scrittore e fondatore del sito di informazione il Dispaccio, oltre che consulente esterno della commissione antimafia; Antonio Ricchio, firma del Corriere della Calabria, saggista e collaboratore del Corriere della Sera; Tonino Amatruda e Giovanni De Grazia, conduttori della rassegna stampa televisiva sulla città di Lamezia. Cordova ha sottolineato l’importanza della dignità nell’esercizio del proprio lavoro: “il mestiere di giornalista oggi ha bisogno certo di coraggio, intraprendenza, ma se viene riconosciuta la dignità personale allora vuol dire che forse si è fatto bene”. Il fondatore de il Dispaccio si è inoltre soffermato “sulla nuova frontiera delle intimidazioni”: “i poteri criminali oggi fanno molta attenzione nell’utilizzo delle proprie armi contro quelli che danno fastidio. La strada degli attentati spesso viene scartata perché rischia di creare degli eroi. Si procede allora per percorsi diversi ed i più battuti sono quelli della querele. Un’arma subdola perché colpisce al cuore. Una spada di Damocle che vi assicuro non lascia per nulla tranquilli e rischia di condizionare pesantemente la mano di chi scrive”. Antonio Ricchio ha sottolineato il duplice volto dell’attività giornalistica in Calabria: “non è una professione facile in generale, ma in terre di frontiera come la Calabria ancora di più. Siamo sul libro nero di molte persone, e le pressioni sono tantissime, ma al nostro fianco c’è una fetta importante della società civile. Uomini e donne che hanno bisogno di voci libere”.

Quindi è stata la volta di Giovanni De Grazia che ha raccontato alcuni dei momenti più intensi della sua carriera: “i reportage in terra di Africa hanno lasciato un segno indelebile. Lì tocchi con mano la sofferenza umana e comprendi quanto i problemi della nostra esistenza quotidiana siano davvero nulla rispetto alle condizioni di vita di intere popolazioni. Esperienze che cambiano completamente il modo di vedere l’essenza delle cose”. Tonino Amatruda ha invece ragionato sull’esperienza maturata con la conduzione, assieme a De Grazia, della rassegna stampa televisiva: “è uno spazio di libertà in cui abbiamo cercato di raccontare i problemi di un’intera comunità senza veli e filtri”.

E sul senso civico dei lametini e dei calabresi: “Siamo una società addormentata. E’ vero che c’è molta delusione, e questo è comprensibile e giustificabile, ma tirarsi indietro non è la soluzione giusta”. La seconda parte della serata è stata invece dedicata ai riconoscimenti speciali ad alcuni giovani che si sono distinti per le loro pubblicazioni. I lametini Umberto Mangani per “young days”, Elena Lio per “Siddharta in salotto” ed Agostino mano per “Antica”. Premiata anche la tropeana Caterina Sorbilli per “l’onorata società”. Nel corso della serata è stato poi presentato il progetto dell’amministrazione comunale “incontriamoci”. Una gita culturale che toccherà le città di Reggio e Scilla e si accompagnerà all’incontro con l’imprenditore antimafia Filippo Cogliandro. La rassegna si è conclusa con la premiazione di tutti i laureati ed i diplomati dell’anno in corso, residenti nel piccolo comune lametino. Soddisfatto Antonio Chieffallo, ideatore del premio: “questo premio è nato perché i ragazzi sanmanghesi abbiano la possibilità di entrare in contatto con un mondo giovanile fatto di impegno sociale, culturale e civile e perché si possano aprire finestre di discussione su temi delicati della vita moderna, stasera ci siamo riusciti”.

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