Milano - Fa breccia nella curiosità e nell'interesse dei visitatori del Padiglione Calabria, la mostra delle ceramiche colorate realizzate dall'Associazione Archeologica Lametina ed esposte in Fiera all'interno dell'Area istituzionale della Calabria che in questa edizione, su impulso dell'Assessore allo Sviluppo Economico, Carmen Barbalace, ha sperimentato con successo la formula "artigianato+innovazione+ricerca+cultura".
Tra attività dalle radici antiche, come il cestaio, l'estrazione dei filati di seta con diretta lavorazione del baco e l'innovativa creazione di gioielli ispirata alla natura calabrese (foglie di fico d'India, arnie di api, legni di betulla lavorati con tecniche di modellazione 3d e taglio laser), la mostra curata da Maria Pia Lavorato e Alessandro Purri ha reso possibile " fare conoscere il genio creativo e le abilità artigiane di una terra ricca di storia, fonte di ispirazione".
Soddisfatta l'archeologa per " essere riuscita a rappresentare come ancora oggi, nonostante la massificazione delle produzioni ceramiche, la Calabria abbia una strada privilegiata per le produzioni e sono quelle che aggiungono valore agli occhi di un mercato capace di apprezzare l'originalità delle fatture e il fascino di una storia che non teme imitazioni".
Dal 9 all'11 dicembre, all'interno dell'Area Eventi del Padiglione Calabria in "Artigianato in Fiera" a Milano, “le ricerche archeologiche guidate da Rocco Purri e che hanno reso possibile la ricostruzione delle ceramiche rinvenute nel Castello e nell'Abbazia di Sant'Eufemia, nel territorio lametino, - spiegano in un comunicato - hanno dato mostra di sé favorendo un racconto vero delle positività che in Calabria esistono”.
"Il protagonismo della Calabria per lo sviluppo economico, - ha dichiarato l'assessore Barbalace, - non può prescindere dalla valorizzazione della nostra storia che in molti campi è in grado di generare opportunità che in una adeguata strategia di promozione può raggiungere risultati straordinari e attrarre leve giovani, più consapevoli dell'identità calabrese".
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