Lamezia, domenica inaugurazione "Mostra degli antichi attrezzi": uno spaccato tra tradizione e cultura popolare

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Lamezia Terme - Attrezzi ed utensili degli antichi mestieri, strumenti musicali e vecchie foto d’epoca, un violino del 1700 e tanti altri cimeli espressione di un tempo passato ma sempre ricco di storia; oggetti che hanno rappresentato interi comparti produttivi come l’artigianato, vera colonna portante delle piccole e fiorenti economie locali. Sarà inaugurata domenica prossima (29 aprile alle 16:30) la seconda edizione della “Mostra degli antichi attrezzi” ideata e promossa dall’associazione culturale “Anni d’argento” di cui è presidente Pasquale Aiello. La cerimonia inaugurale si terrà nei locali dell’oratorio della Cattedrale di Lamezia Terme in via Salvo D’Acquisto; l’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 2 maggio prossimo.

All’inaugurazione della mostra interverranno: il vescovo diocesano, S.E. Mons. Luigi Cantafora; don Carlo Cittadino, parroco della Cattedrale; don Enzo Mastroianni, diacono diocesano; l’avvocato Basilio Perugini, figlio del senatore Arturo Perugini che istituì la Città di Lamezia Terme, Il prof. Giuseppe Sestito, storico; l’avvocato Armando Chirumbolo; il sindaco di Motta Santa Lucia Amedeo Colacino.

Ad occuparsi dell’organizzazione e dell’allestimento della mostra sono i componenti dell’associazione Luisa De Fazio e Ciccio Simonetti che sottolineano: “La finalità dell’iniziativa è quella di far conoscere alle giovani generazioni quelle professioni di un tempo, emblema della civiltà contadina e dell’artigianato del nostro territorio. Mestieri che erano il motore propulsore delle piccole comunità ma che hanno avuto la loro importanza anche nelle grandi città”. Per la realizzazione dell’evento, un vero spaccato tra tradizione e cultura popolare, hanno assicurato la loro fattiva collaborazione tanti lametini che metteranno a disposizione attrezzi e strumenti dei mestieri del passato.  Si tratta di oggetti unici che verranno messi in vetrina non solo per coloro che sono appassionati e nostalgici dei ‘tempi che furono’ ma anche per le scolaresche cittadine che vorranno visitare l’esposizione.

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