Se anche i “raccomandati” perdono il posto

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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Con il mese di maggio inizia il mese mariano, dedicato alla Madonna… e si ricevono molte grazie. E intanto in un forte momento di crisi bisogna ascoltare anche i “raccomandati”che si lamentano perchéhanno perso il lavoro, perchéanche i castelli dorati dei padri, dei fratelli e dei familiari, stanno cadendo a pezzi.

Non sono entusiasta per questa situazione, ma tra chi suda e ha sempre sudato per uno stipendio senza santi in paradiso e tra chi gli èpiovuto dal cielo il posto, sinceramente per la seconda categoria diminuisce “notevolmente”alla sottoscritta, e “terribilmente”la sensibilitàe, la mia coscienza va a bersi un caffèal bar. Devono scomparire i raccomandati dalla faccia della terra! Devono lavorare coloro che hanno le capacitào che hanno superato un concorso con lo studio. Deve lavorare chi èun creativo. Chi esercita un lavoro originale. Non bisogna togliere niente a nessuno e questi figli, parenti, di signori che alzano la cornetta e li sistemano, dovrebbero avere il buon senso di non lamentarsi. “La fortuna èpassata e siccome e tale…èfinita!”C’èchi non l’ha mai avuta. Quindi quieti…muti e rilassati! Non inizio la mia digressione sui figli di papà, perchéèstata giàfatta! Ma ritengo che le categorie meno a rischio in questo momento storico siano gli artigiani e coloro che hanno investito in professioni non banali e comuni. Anche i ragazzi che hanno creato location musicali, e i talenti in tutte le professioni artistiche, gli artigiani, hanno diritto a essere fortunati e gratificati professionalmente e devono vivere un buon momento professionale. E’giusto che sia così! Lo fanno divertendosi e lavorano con passione e, intanto le precedenti categorie (quelle attaccati alle cornette e alle poltrone dei parenti) li guardano con quella sorta di invidia che rende giustizia a chi l’amico potente o il parente incollato alla poltrona non ce l’ha. Giustizia èfatta! In parte e con troppo ritardo!

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