Uomo “briciola” peggio del narcisista

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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In questo momento storico di aridità dei sentimenti ecco comparire le definizioni che ti illustrano l’uomo briciola. Chi non ne conosce o ne ha conosciuto uno o una nella sua vita? L’uomo briciola lo riconosci perché è talmente preso da sé stesso da non lasciarsi coinvolgere mai dai sentimenti. Se accade lo fa in minuscoli pezzetti.

La loro vita si basa sull’idea di non voler condividere. Insegue un concetto di libertà che diventa monadismo affettivo o controllo delle emozioni. Ha paura di soffrire. E rimane convinto che questa sia l’unica difesa contro l’ansia e che con queste precauzioni potrà stare bene. E soprattutto starà meglio che in passato. Non si possono definire freddi o egoisti ma solo che si concedono all’altra persona in tempi brevi perché occupati a mantenere in equilibrio se stessi. L’uomo o la donna briciola sono peggio del narcisista perché sabotano la relazione che inizia a diventare impegnativa. Non distruggono nulla, portano tra le nuvole e da lì scompaiono chiudendo in modo brusco e con un senso di ineluttabile che si sono costruiti a loro immagine. Puoi stare in loro compagnia a singhiozzo, cioè solo quando vogliono loro. Sennò Tac! Tolgono la spina, tagliano la corda per poi riapparire.

Il motivo? È la paura di deludere. Quindi decidono di vivere relazioni che con il tempo diventano asciutte, svuotate. L’impeto iniziale diminuisce e al desiderio subentrano sentimenti più posati, e muore anche lo slancio che rende speciale ogni rapporto d’amore. Accede che l’altro si lasci contagiare dalle briciole, per un senso di sfida o di rivalsa, rispondo con le briciole. Ma, è più tirchio quello che di sé non dà che le briciole oppure l’altro, quello che non ha il coraggio di chiedere la pagnotta tutta intera? È tirchieria sentimentale…

Umberta Telfener, psicologa, ha scritto: “Gli amori briciola – Quando le relazioni sono asciutte”

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