Dirty soccer: Tar Lazio rigetta ricorsi di Arpaia, Maglia e Vigor Lamezia

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Roma – Rigettati i due ricorsi presentati dall’ex presidente Claudio Arpaia, per ciò che riguarda la sua posizione e la stessa Vigor Lamezia, al Tar del Lazio e volti a richiedere da un lato l’infondatezza delle accuse costate pesanti squalifiche ed ammende personali nonché, di riflesso, la retrocessione d’ufficio del sodalizio lametino dalla Lega Pro in D, dall’altro un sostanziale risarcimento danni alla Figc. In caso di esito favorevole per ciò che concerneva il primo punto, Arpaia, all’epoca presidente e quindi legale rappresentante della Vigor, avrebbe potuto richiedere la revisione del processo sportivo per questo primo filone dell’inchiesta “Dirty Soccer”.  Il Tar del Lazio ha invece in parte rigettato ed in parte dichiarato inammissibili i ricorsi presentati  dall’ex massimo dirigente. Una sentenza che ha ricalcato nelle motivazioni quella emessa già a inizio dicembre del 2015 dal Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. 

Nello specifico, il Tar ha stabilito che deve dichiararsi il difetto di giurisdizione del Giudice amministrativo con riferimento al ricorso n. 15890/2015, da ritenere perciò inammissibile, mentre il ricorso n. 4375/2016 è infondato e come tale da rigettare.

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha inoltre condannato entrambi i ricorrenti al pagamento delle spese in favore della Federazione Italiana Giuoco calcio – F.I.G.C., di 3mila euro; 1500 euro al C.O.N.I., 1000 euro all’A.C.R. Messina S.r.l., e le compensa rispetto al Sig. Fabrizio Maglia.

Identica sorte per il ricorso invece presentato da Fabrizio Maglia, all’epoca direttore sportivo della Vigor Lamezia S.r.l.., essendo stato dichiarato in parte inammissibile ed in parte infondato. Il ricorrente è stato inoltre condannato a risarcire delle spese di giudizio le parti resistenti e la società contro interessata. Spese quantificate in maniera forfettaria in complessivi 4mila euro, di cui 2mila euro oltre oneri di legge, in favore della F.I.G.C., il resto, maggiorato sempre degli oneri di legge, da imputarsi in parti uguali alle restanti parti costituite.

Nell’udienza del 21 febbraio scorso, nel corsod ella quale, oltre alle memorie difensive, c’era stata la discussione degli avvocati Cancrini, Pittelli e Maione per Arpaia e il club biancoverde, mentre gli avvocati Fidone e Falcone avevano perorato le ragioni di Maglia.

F.G.

 

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