Calabria, vittoria o morte

Scritto da  Pubblicato in Tonino Iacopetta

© RIPRODUZIONE RISERVATA

tonino_iacopetta.jpgOrmai intendo rivolgermi con questo, e successivi interventi, a tutti i Calabresi affinché prendano coscienza dell’opportunità che si offre alla nostra depressa terra di Calabria di risorgere o di morire in via definitiva. L’occasione ci viene offerta, nonostante la feroce resistenza di chi ci governa attualmente di protrarre all’infinito l’andata alle urne, dal rinnovo del Consiglio regionale. In anni e anni di malgoverno trasversale, con la scusante dell’alternativa puntuale tra destra e sinistra, la Calabria è sprofondata nel baratro. Ho visto comunisti, così si chiamavano socialisti democristiani alternarsi al governo della regione con i medesimi risultati fallimentari, con i medesimi trucchi, le medesime truffe, il medesimo assistenzialismo, la medesima compravendita dei voti, il medesimo spreco di risorse, il medesimo abboffamento individuale o familiare o amicale alla faccia di tante famiglie private dei propri figli, partiti lontano per lavoro (quando pure l’abbiano trovato). Ho visto tutte le opportunità naturali sfumare,  ho visto la devastazione del paesaggio, ho visto l’inquinamento del mare, ho visto la spazzatura invadere la città, non ho visto il minimo progetto utile per la collettività, ho visto il vuoto e la disperazione giovanile, ho visto tutto questo e di peggio, mentre si alternavano al governo della regione rossi bianchi o neri, tutti egualmente avidi e famelici di soldi, di potere, di arroganza, generosi solo di raggiri; ho visto gli unici investimenti fatti da questi signori, quelli per comprare il consenso, sicché un qualunque ometto, divenuto consigliere regionale, ha poi investito quantità incredibili di pubblico denaro per acquisire il consenso ed ecco il signor qualunque essere poi rieletto, nel frattempo essendosi trasformato da impiegatuccio in ricco possidente.

Tutto questo mentre cresceva in Calabria miseria, disperazione e emigrazione. I calabresi si devono rendere conto che ora è venuto il momento di cambiare a trecentosessanta gradi, è venuto il momento di non credere più alle favole, magari di qualche giovanottello che con la scusa della gioventù, vorrebbe farsi vedere come puro e immacolato. No, Calabresi tutti quanti, guardate alle forze politiche e sociali o di semplice movimento che portano avanti istanze radicali di totale rinnovamento e di totale sradicamento  dei vecchi  figuri dalla politica che già in questi giorni hanno cominciato a tessere la loro logora tela di alleanze, di promesse, di cambiamento e via dicendo. Sempre con gli stessi volti mummificati, le stesse facce di bronzo. In questi pochi mesi che mancano all’appuntamento con il voto, noi calabresi o ci compattiamo in un fronte unico di nuova resistenza per la rinascita della Calabria o, dalla morte che ci aspetta, non risorgeremo più.

© RIPRODUZIONE RISERVATA