Lamezia: Associazione Libero Pensiero esprime perplessità su nomina avvocati ricorso Imu

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Lamezia Terme - Pubblichiamo la nota del presidente dell’associazione Libero Pensiero, l’avvocato Francesco Grandinetti in merito alla nomina dell’avvocato Carovita e del professore Jorio come promotori dell’incarico al ricorso al consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Calabria.


“La delibera comunale che affida agli avvocati Beniamino Caravita di Toritto ed Ettore Jorio l’incarico di promuovere il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Calabria - che ha dichiarato l’illegittimo aumento dell’Imu approvato dall’ente locale - ci ha sorpreso sia per come motivata (per la specialità della materia e per la connessione con il giudizio già affidato ai professori innanzi le sezioni riunite della Corte dei Conti) sia per la revoca dei difensori di primo grado (Salvatore Leone, Caterina Flora Restuccia e Francesco Carnovale Scalzo). Ci sorge il dubbio che il Comune abbia voluto affidare il disbrigo della causa tenendo conto anche di eventuali percorsi para - giudiziari. E’ infatti curioso che l’appello sull’Imu venga affidato ai professori Caravita di Toritto e Jorio mentre - con altra delibera - la difesa del comune sull’Irpef, innanzi al Tar, venga affidata ai colleghi del foro di Lamezia Terme. Pertanto ci chiediamo, ma la  materia Imu - Irpef non dovrebbe essere speciale e connessa per tutti i gradi di giudizio? Esprimiamo solidarietà ai colleghi del foro di Lamezia Terme che, in primo grado, hanno difeso il comune in un giudizio dall’esito scontato, tenuto conto che tutta la giurisprudenza amministrativa (Tar e Consiglio di Stato) e di controllo contabile (corte conti regionali) – senza incertezze - avevano già concluso in modo identico alla decisione del Tar Calabria. Quindi è chiaro che l’amministrazione cerca varchi non nella giurisprudenza ma nelle stanze romane, finanche affidandosi ad un noto legale di Berlusconi. Piuttosto che escludere i colleghi di Lamezia, il Sindaco, dopo l’esito scontato della sentenza del Tar, avrebbe dovuto “licenziare” l’assessore al bilancio – che ha portato la delibera in tempi non utili per l’approvazione nei termini di legge - nonché i dirigenti che hanno, sulla delibera, apposto il visto di regolarità tecnica. Non possiamo essere infatti d’accordo con i proclami diffusi dal partito del sindaco che si scaglia contro il movimento cinque stelle che di fatto ha promosso l’azione per ristabilire la certezza del diritto, accusati di aver danneggiato i cittadini. Ci vuole coerenza. Se l’amministrazione ritiene di dover difendere il proprio operato anche in sede giudiziaria (con i soldi dei cittadini si può ricorrere anche alla Corte Europea) non si vede perché i cittadini (con i propri soldi) non debbano ricorrere avverso un illegittimo tributo. Se un danno sarà provocato dalla sentenza del Tar é giusto che dovranno pagare i responsabili politici ed amministrativi del comune e non i cittadini. L’associazione libero pensiero è pronta a confrontarsi sulla vicenda sia sul piano giuridico che su quello politico e chiede innanzi tutto all’amministrazione che siano resi pubblici tutti gli atti giudiziari”.

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