Lamezia, Giunta Mascaro: Il Comune rischia dissesto dopo 10 anni di amministrazione scellerata

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Lamezia Terme - “La polemica di questi giorni in merito all’aumento delle tariffe relative ai servizi a domanda individuale erogati dal Comune di Lamezia Terme costringono la Giunta Mascaro a fare un po’ di chiarezza rispetto a quanto,  strumentalmente ed in maniera inesatta, è stato diffuso dagli esponenti dei partiti di opposizione”. Esordisce così, in una nota, l’Amministrazione comunale.

“E’ forse venuto il momento - dicono da via Perugini - di spiegare come stanno realmente le cose ed anticipare quella 'operazione verità' che si voleva fare, e si farà, in modo più compiuto a metà settembre, come rappresentato in campagna elettorale,  ma che, stando così le cose, è necessario in parte anticipare. La cittadinanza deve sapere  he la Giunta Mascaro ha preso in consegna un Comune  senza un euro in cassa, costretto a ricorrere all’ anticipazione di tesoreria, in modo stabile e continuativo, per importi che si attestano ormai superiori ai 10 milioni di euro, come desumibile dalla verifica straordinaria di cassa del 19/06 ove vi era saldo negativo di euro 10.694.211,58;  un Comune  pesantemente indebitato,  senza alcuna risorsa per far fronte ai propri impegni, se si escludono gli enormi residui attivi che nessuno si è mai preoccupato di riscuotere e sulla cui affidabilità appare legittimo, a questo punto, anche dubitare”.

“Un Comune  che, - precisano - con deliberazione consiliare n°23 del 01.07.2014,  ha approvato, per evitare il dissesto,  il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario di cui agli articoli 243 bis-quater del D.Lgs.267/00 la quale,  intrapresa ormai da oltre un anno, non è poi stata  portata a compimento , a causa delle corpose  richieste  di chiarimenti degli Organi preposti, alle quali sono state date solo risposte parziali e non convincenti. Un piano di riequilibrio, anch’esso ereditato, oggi in corso di attento esame da parte della Giunta Mascaro, la quale sta verificando se esso  possa essere rimodulato,  per come consentito dalla legge, dato che appare per nulla convincente se sol si considera che  espone, in modo generico e non documentato, passività potenziali da ripianare per 25 milioni di euro (da coprire, non si capisce perché, in quote costanti in 10 anni)”.

“Il dato suddetto, però, non quadra, ed è da solo sufficiente a rendere quel piano di riequilibrio insostenibile  se sol si considera che la nota vicenda ICOM, così come attestato dal legale che difende l’Ente, prof. Police, peserebbe da sola per circa 24 milioni di euro (questo è il danno presumibile, per come stimato ad oggi dai periti e che si attende statuito in una sentenza che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno) e che le passività potenziali relative  agli altri contenziosi in corso ammonterebbero ad ulteriori 15  milioni di euro, per come comunicato dai competenti uffici! Se questi sono, come sembra emergere, i dati, nessun riequilibrio sarà possibile e la scelta obbligata potrebbe divenire quella del dissesto con intuibili negative conseguenze su tutta la cittadinanza. Questo è il quadro drammatico - dicono - nel quale la Giunta Mascaro sta responsabilmente e con fatica lavorando giorno e notte ed è il risultato evidente di almeno un decennio di un’amministrazione imprudente e scellerata, inerte nella riscossione dei tributi e poco attenta nel controllo della spesa, che ha ridotto la nostra città  in condizioni dalle quali non sarà facile risollevarsi”.

“In questo scenario - aggiungono - la legge non consente ( ma non lo consentiva neanche prima perchè, appunto, era stato adottato il piano di riequilibrio ) di erogare servizi nelle misure e per gli importi della precedente amministrazione, la quale, si badi bene, non si è però preoccupata di come far fronte alle spese che andava irresponsabilmente ad incrementare. La legge impone, al contrario, essendo pendente la procedura di riequilibrio, di coprire i costi di gestione dei servizi pubblici a domanda individuale in misura non inferiore al 36% ( percentuale che deve però essere adeguata alle reali capacità di spesa dell’Ente, dato che, ovviamente,  ciò che non è finanziato dalla tariffa rimane a carico del Comune, il quale,  si è già detto, non ha risorse)".

“E’ allora evidente, e deve essere chiaro a tutti, che gli aumenti  delle tariffe sono la naturale conseguenza - spiegano poi dall’Amministrazione Mascaro - di un obbligo di legge, a sua volta derivante dallo stato disastroso in cui l’Ente è stato consegnato nelle mani della Giunta Mascaro, obbligo che la precedente amministrazione avrebbe dovuto rispettare ma ha chiaramente preferito lasciare l’ingrato compito ad altri. E così ha mantenuto (anzi, incrementato proprio nel 2014 ) servizi a costi proibitivi, senza neanche chiedersi se si potevano pagare, esponendo così il Comune a pesanti sanzioni, dato che il mancato rispetto dei valori minimi di copertura causerà molto probabilmente  una sanzione pari all’un per cento delle entrate correnti in termini di minori trasferimenti (per intenderci circa 600.000).Ed allora sì che la città perderà ben altri servizi, oltre a quelli che questa Amministrazione, seppur con molte difficoltà e nel rispetto della legge, sta tentando disperatamente di mantenere invece di eliminare del tutto. Nel merito delle cifre diffuse in questi giorni, si  dà un’informazione scorretta  e si sostiene  che l’Amministrazione ha voluto fissare tariffe superiori al minimo consentito dalla legge. Non si  dice che:
- le tariffe relative alla casa di riposo e agli asili nido non sono state assolutamente modificate;
- il costo di un ticket della mensa scolastica per le fasce di utenti economicamente più deboli è di soli € 0,80  (molto al di sotto del minimo); il costo dei ticket per gli altri utenti oscilla  tra  € 1,60  e € 2,40 ; stiamo parlando della fornitura di un pasto ( non di un caffè)  e di costi nettamente al di sotto di quelli praticati da comuni similari;
- le tariffe dei servizi di aiuto in forma diretta, del centro di aggregazione sociale e del SAD sono state ricondotte nei minimi di legge”.

“Di meglio - sottolineano - non si poteva fare, vista la situazione delle casse comunali  (certo non addebitabile all’amministrazione Mascaro), lo stato generale dell’Ente e la necessità di rispettare un obbligo di legge per non ulteriormente penalizzare la Città e i cittadini. Si è tenuto conto, per quel che si poteva, delle esigenze delle fasce deboli, mantenendo ticket piu’ bassi per le fasce ISEE piu’ basse. E’ facile dire che bisogna erogare servizi; anche la Giunta Mascaro lo vorrebbe; ma con quali fondi? Con altri debiti?”.

“In conclusione - chiosano da via Perugini - le nuove tariffe, lungi dall’essere, come si dice, molto al di sopra dei minimi di legge, dovrebbero consentire a regime, nel 2016, di garantire il rispetto della copertura minima di legge ed evitare che sul bilancio dell’Ente, e quindi sui cittadini, gravino le pesanti sanzioni che conseguirebbero al mancato rispetto delle norme.  Resti poi chiaro che la modifica delle tariffe non sarà certamente sufficiente a colmare il baratro lasciato dall’Amministrazione uscente.  Da ultimo, si rappresenta che l'Amministrazione, mantenendo fede all'attenzione per le classi più deboli e svantaggiate, sta attivando ulteriori iniziative per venire incontro alle medesime e poter, nel rispetto delle norme di legge, alleviare le loro sofferenze ed impedire che la disinvolta gestione di un decennio possa avere sulle stesse effetti particolarmente negativi”.  

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