di Giulia De Sensi.
Lamezia Terme - Gli ultimi 10 anni, quelli che hanno visto passare 3 presidenti della Repubblica, 2 papi, 5 premier e 3 governatori della Regione ma un unico sindaco per la città di Lamezia Terme : Gianni Speranza li ha rivissuti in un incontro pubblico in piazzetta S. Domenico tracciando un bilancio del proprio mandato attraverso le domande di 5 giornalisti - Filippo Veltri, Carlo Macrì, Antonio Chieffallo, Vinicio Leonetti e Gianfranco Manfredi, moderatore della serata. Domande che svelano che l’opera pubblica cui Speranza vorrebbe venisse in futuro legato il proprio nome è il Lungomare, e che i momenti peggiori, quelli di solitudine, si sono verificati nel primo periodo – quando a causa delle minacce fu messo sotto scorta dalla prefettura - poi nel 2008 e nel 2013, quando ha rischiato di cadere, e durante l’incresciosa e difficile vicenda dell’abusivismo edilizio. “ La parte più integra dei cittadini mi ha sempre motivato, – ha spiegato commosso – c’è stato un senso di amicizia che in altre città non esiste.”
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Intervista di Maria Arcieri
Poi l’accento cade sulla questione della legalità : “ Speranza è stato l’unico sindaco a non aver avuto in dieci anni un avviso di garanzia, - dice Leonetti - e non si può certo parlare di toghe rosse, perché in 10 anni si sono avvicendate toghe di tutti i colori.” Ma Speranza la porta del Tribunale una volta l’ha varcata, per rendersi parte civile nel processo contro la cosca Giampà in cui l’imprenditore Rocco Mangiardi segnò a dito il boss, cambiando per sempre il volto della città. Mangiardi era presente alla serata, insieme ai genitori di Dodò Gabriele, che hanno offerto a Speranza una targa in segno d’amicizia. Speranza non fa mistero delle proprie preferenze politiche alle prossime elezioni – “ Voterò per Sonni e per la lista di Lamezia Insieme. Non mi occuperò più del Comune in nessun modo : torno a scuola e ci resto. ” dice rispondendo a una domanda esplicita di Veltri. La serata si conclude con alcuni ringraziamenti e anche con alcune scuse per gli errori eventualmente commessi : “ Sono un uomo fortunato – dice Speranza - perché è un grande sogno poter concludere questo mandato come l’abbiamo concluso stasera.”
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