È morto il giurista Stefano Rodotà - Reazioni

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Roma – È morto, all’età di 84 anni Stefano Rodotà. La notizia è stata appresa da fonti parlamentari Rodotà, nato a Cosenza il 30 maggio del 1933 è stato un giurista, politico e accademico italiano, anche Garante della Privacy. Intellettuale di sinistra, si era sempre contraddistinto per la sua liberta', dalla militanza radicale alla presidenza del Pds. Nato a Cosenza, si era laureato alla Sapienza di Roma in giurisprudenza. Si iscrisse al Partito Radicale di Mario Pannunzio e rifiutò invece per due volte, nel 1976 e nel 1979 la candidatura in parlamento che gli era stata offerta da Marco Pannella. Nel '79 venne eletto deputato come indipendente nelle liste del Partito Comunista Italiano, diventando membro della commissione Affari Costituzionali. Nel 1983 venne rieletto e divenne presidente del gruppo parlamentare della Sinistra Indipendente. Partecipo' alla prima e alla seconda Commissione bicamerale per le riforme istituzionali e nel 1989 assunse l'incarico di ministro della Giustizia nel governo ombra creato dal Pci di Achille Occhetto. Rodota' ha ricoperto anche la carica di Garante per la protezione dei dati personali. Dal 1997 al 2005 è stato il primo Presidente del Garante per la protezione dei dati personali. Nel 2013 Rodotà è stato candidato, non eletto, per l'elezione del Presidente della Repubblica: è stato votato dal Movimento 5 Stelle, Sinistra Ecologia Libertà, alcuni parlamentari del Pd. "Ricordo Stefano Rodotà grande giurista, intellettuale di rango, straordinario parlamentare. Una vita di battaglie per la libertà", scrive su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Il presidente del Senato Pietro Grasso, sulla sua pagina Facebook. ricorda il giurista scomparso: "Ha dato moltissimo al nostro Paese. Ho avuto tante volte l'occasione di incontrarlo e confrontarmi sul tema dei diritti, a lui particolarmente caro e al quale ha dedicato decenni di impegno: ne ricordo l'intelligenza vivace e la straordinaria capacità di affrontare con linguaggio semplice temi profondamente complessi. Ci mancherà".

REAZIONI

Oliverio: ci ha lasciato un grande intellettuale

"Ci ha lasciato un grande intellettuale, un giurista fine ed autorevole, un calabrese di cui la regione può andare orgogliosa". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, facendo riferimento alla morte di Stefano Rodotà. "Ho conosciuto Stefano Rodotà giovanissimo - aggiunge Oliverio - ed ho avuto modo di apprezzarne le qualità umane e l'impegno politico per l'affermazione dei diritti e a difesa dei ceti deboli e del mondo del lavoro. Protagonista in prima linea nelle battaglie per la affermazione dei diritti civili. Il suo pensiero illuminato ha contribuito alla crescita della cultura giuridica moderna in Europa e sul piano internazionale per l'affermazione dei diritti umani. Il suo legame con la Calabria non si é mai interrotto. In ogni occasione di incontro o anche quando avevo modo di sentirlo, il suo interesse per la Calabria e per la sua Cosenza sono stati sempre vivi". "Si può affermare senza ombra retorica - dice ancora il Governatore della Calabria - che con Rodotà l'Italia perde un uomo che ha dato un grande contributo al rinnovamento del Paese ed alla affermazione di una moderna cultura delle relazioni sociali. La Calabria perde uno dei suoi figli più illustri".

Magorno (Pd): Calabria piange uno dei suoi figli migliori 

"La Calabria piange uno dei suoi figli migliori: addio, Stefano Rodota'". Cosi, su Twitter, il deputato e degretario del Pd Calabria, Ernesto Magorno

Il cordoglio del giornalista Gianfranco Manfredi

"Scompare Stefano Rodotà, grande giurista, grand epolitico di sinistra, grande esmepio di coscienza e impegno civile, grande calabrese".

Fittante: si è spenta altra luce della Repubblica

"Si è spenta un'altra luce della Repubblica Italiana. - a dichiararlo è l'onorevole Costantino Fittante - E' stato faro nell'impegno politico e sociale per l'affermazione dei valori più profondi della Costituzione. Studioso e politico di grandissime qualità. Per molti di noi è stato maestro. Ha saputo rappresentare da Deputato, in Parlamento e nel Paese, la Calabria, i lavoratori e gli intellettuali della nostra regione. Poteva rapresentare ancora una grande risorsa per la sinistra italiana e per la politica pulita, seria e innovativa. Lo rimpiangeremo perchè ci mancheranno i suoi insegnamenti sopratutto nei momenti  difficili che attendonoil Paese".

Irto: Italia piange uno dei suoi più insigni giuristi

"L'Italia piange uno dei suoi più insigni giuristi, un fine intellettuale e un convinto sostenitore delle battaglie per i diritti civili. Stefano Rodotà ha dato lustro al Paese e ha rappresentato uno spirito critico che, con il suo pensiero e il suo lavoro, ha contribuito a rendere l'Italia un Paese più libero e moderno". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto. "Rodotà, un calabrese cui questa regione ha il dovere di tributare il proprio omaggio - aggiunge - è stato un uomo di sinistra che ha sempre rifiutato le etichette e che non ha mai abdicato ai propri principi laici. Ritengo che il Consiglio regionale, nella seduta del prossimo 29 giugno, debba ricordare con sobrietà un nostro corregionale che ha saputo interpretare come pochi altri i valori della democrazia. Rodotà ha rappresentato per intere generazioni di giuristi un punto di riferimento assoluto in materia di tutela della riservatezza dei dati personali, essendo stato peraltro il primo Garante della privacy, impegnato nel difficile bilanciamento di diritti e interessi spesso confliggenti". "Stefano Rodotà - conclude Nicola Irto - è stato uomo del Diritto e dei diritti, il cui nome nel recente passato era stato proposto per la carica di Presidente della Repubblica. Mancherà alla Calabria, mancherà soprattutto all'Italia".

Giovanni Puccio, Segretario Organizzativo Regionale PD: si è spento un calabrese illustre

"Si è spento Stefano Rodotà, calabrese illustre. Intellettuale e dirigente politico che ha segnato una fase straordinaria della storia repubblicana.  Eletto deputato in Calabria negli anni settanta, nelle liste del PCI come Indipendente di Sinistra, fu artefice e protagonista della grande stagione dei diritti individuali e collettivi. La sua formazione liberal democratica  aveva una caratteristica anticonformista ed innovativa. Il suo sodalizio col PCI di Berlinguer  segnò la stagione dei diritti e delle libertà: dal divorzio all’aborto; dal diritto alla salute, alle garanzie per il lavoro e per l’autodeterminazione delle donne e la difesa dei più deboli. Ci lascia una testimonianza straordinaria e un insegnamento che continuerà nel futuro.  Anche la sua posizione critica verso una politica della quale scorgeva i gravi limiti rappresentava e  rappresenta uno stimolo. La dialettica aperta anche col PD negli ultimi anni, non ha mai fatto mancare la stima e il riconoscimento del valore per un intellettuale di livello internazionale che ha continuato a combattere per le sue idee fino agli ultimi giorni della sua esistenza. I democratici  inchinano le loro bandiere al cospetto  di un grande calabrese e a ricordo di un protagonista che continua a stimolare le  battaglie di libertà, per i diritti e la speranza delle giovani generazioni che trovano nel suo pensiero e nella sua esperienza politica  la forza ad alimentare la speranza di futuro".

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