Lamezia, 25 aprile: "Lavorare affinché ogni uomo si senta libero". Ricordati partigiani Cortese e Petruzza - VIDEO

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Lamezia Terme - Si è svolta nei tre luoghi simbolo della memoria collettiva Lametina, presso i monumenti ai caduti di Sant’Eufemia, Sambiase e Nicastro, la tradizionale cerimonia celebrativa del 25 Aprile, conclusasi come sempre in piazza Cattedrale, dove la corona d’alloro è stata deposta alla presenza delle autorità civili, religiose e militari, in primis il prefetto Alecci e il vicario del Vescovo Monsignor Buccafurni. “Che il 25 Aprile possa trasmetterci il senso di responsabilità, per creare una città di corresponsabili. I popoli sono bisognosi di tante liberazioni – ha detto Buccafurni in un discorso ampio, dalla profonda impronta sociale - . Bisogna lavorare tanto perché ogni uomo sulla terra si senta libero".

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Anche Francesco Alecci dopo aver ringraziato gli intervenuti prosegue sulla stessa matrice ideale: “Dopo 73 anni la comunità ha ancora bisogno di valori importanti su cui riflettere e confrontarsi, i valori ispiratori che portarono alla liberazione d’Italia: democrazia, libertà individuale, sostegno nei confronti dei più deboli. Dobbiamo creare una società di uguali e per farlo abbiamo bisogno di persone fisiche e di ideali”.

Il Commissario nel suo discorso ha voluto menzionare, insieme a coloro il cui nome è impresso nel monumento, i due cittadini caduti nella lotta contro il regime fascista ricordati dalle lapidi poste sulla facciata dell’ex municipio: il vicebrigadiere Domenico Antonio Petruzza e il sottotenente Vinicio Cortese, morti in imprese eroiche che non hanno mancato di commuovere gli astanti e lo stesso Alecci. Anche l’onorevole Giuseppe D’Ippolito al termine della cerimonia, accompagnato da una delegazione del Movimento5stelle, ha voluto deporre mazzi di fiori sotto le lapidi in memoria dei due caduti insigniti della medaglia d’oro alla Resistenza.

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A concludere la celebrazione l’intervento dello storico Massimo Iannicelli, direttore della rivista Storicittà, che ha descritto le circostanze della liberazione del nostro territorio dal Nazifascismo, citando fra i caduti anche i tre martiri di Cefalonia e auspicando la costruzione di un monumento unico che unisca e suggelli la memoria dei lametini.

Giulia De Sensi

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