Lamezia: Corso di formazione per prevenzione tubercolosi all’ospedale

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Lamezia Terme – Si è svolta all’ospedale “Giovanni Paolo II” la prima delle tre edizioni del corso di formazione su “Prevenzione della malattia tubercolare negli operatori sanitari”, organizzata dall’unità operativa Formazione e Qualità dell’Asp di Catanzaro, diretta dalla dott.ssa Clementina Fittante. L’obiettivo del corso, che sarà ripetuto il 7 maggio e il 25 giugno, è rispondere alle esigenze culturali di approfondimento ed aggiornamento in tema di tubercolosi per medici ospedalieri e territoriali coinvolti nei processi diagnostici, terapeutici e gestionali in genere di soggetti con tubercolosi, provenienti prevalentemente dalle specialità di infettivologia e pneumologia.

All’iniziativa, promossa dal dott. Lorenzo Surace, responsabile del Dispensario funzionale dell’Asp, sede operativa del centro di riferimento regionale per la tubercolosi, e dalla dott.ssa Raffaela Renne, hanno partecipato specialisti dell’Asp di Catanzaro, la cui unità operativa Microbiologia è Centro di riferimento regionale per la diagnostica dei micobatteri, e di altre Aziende della Calabria, per evidenziare la rete necessaria per affrontare la problematica a livello regionale. La tubercolosi (TB) rappresenta un rischio riemergente, ed è stato indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come grave problema di sanità pubblica a livello mondiale già dal 1993. Ogni anno si registrano nel mondo più di 9 milioni di nuovi casi e 2 milioni di decessi e, secondo stime dell’OMS, si manifestano oltre 400.000 casi di tubercolosi multiresistente. In Italia, l’incidenza di TB negli ultimi anni è stata inferiore a 10 casi di malattia/100.000 abitanti, soglia entro la quale un Paese è definito dall’OMS come a bassa incidenza. Tra i soggetti più a rischio di contrarre la tubercolosi, figurano anche gli operatori sanitari. Diversi studi, infatti, hanno riportato negli anni, evidenze circa eccessi di incidenza e prevalenza di infezioni tubercolari latenti (ITBL) e TB negli operatori sanitari. In ambiente sanitario l’esposizione ad agenti biologici rappresenta, di fatto, uno dei principali fattori di rischio occupazionale presente. Gli operatori sanitari vengono spesso a contatto, nello svolgimento della loro attività, sia con soggetti affetti da malattie causate da agenti patogeni trasmissibili che con materiali potenzialmente contaminati.

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