Lamezia: musica nei campi di concentramento per la Giornata della Memoria al Campanella

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Lamezia Terme - La musica “armonia del mondo” trasformata in colonna sonora della morte. Musica suonata per deridere, per creare una falsa atmosfera di allegria mentre è in atto una delle brutalità più grandi della storia. E poi la musica come ultimo appiglio di speranza, come è stato per Fania Fenelon, internata nel campo di Auschwitz-Birkenau, che nella musica trovava un contatto salvifico con la vita, un filo sottile a cui aggrapparsi per sopravvivere e testimoniare. La musica nei campi di sterminio è stato il tema conduttore della Giornata della Memoria al Liceo “Campanella” di Lamezia Terme - nella ricorrenza annuale proclamata dall’Onu per ricordare tutte le vittime dell’olocausto - tra musica, letture, riflessioni degli studenti e testimonianze di ragazzi che hanno visitato negli anni passati i luoghi della Shoah con il Viaggio della Memoria. Un’iniziativa preparata nei giorni scorsi dagli studenti e dai docenti con la lettura del libro di Fania Fénelon “Ad Auschwitz c’era un’orchestra”, il racconto della cantante francese di origine ebraiche che entrò a far parte dell' orchestra femminile del campo, l' unica orchestra femminile mai esistita in tutti i campi di concentramento della Germania e dei territori occupati. Voluta da Hoss, maggiore delle SS, l'orchestra, composta da prigioniere, aveva il compito di accompagnare le detenute al lavoro, "accogliere" ogni nuovo arrivo di deportati, e suonare per gli ufficiali SS ogni qualvolta lo richiedessero. Alle toccanti testimonianze dei ragazzi e alle letture del diario di Fania, hanno fatto da colonna sonora gli studenti dell’indirizzo musicale guidati dal professore Diego Apa: un medley di generi musicali che ha visto l’esibizione dei ragazzi dell’orchestra del Campanella e le voci dei tanti talenti nati in questi tre anni di indirizzo musicale all’istituto superiore diretto da Giovanni Martello.

“Il ricordo di Auschwitz è un punto fisso nella storia dell’umanità, l’emblema della manifestazione più crudele e “antiumana” dell’odio razziale e della violenza. Ricordare significa interrogarsi, impegnarsi perché tutto ciò non si ripeta mai più. Il nostro dovere di docenti è quello di formare non solo bravi studenti ma cittadini responsabili, capaci di costruire una società solidale e accogliente, che rispetta e promuova la dignità di ogni uomo”, ha affermato la docente Michela Cimmino ricordando la partecipazione del Liceo Campanella alle diverse edizioni del Treno della Memoria promosso dall’amministrazione comunale e l’attività quotidiana dell’istituto superiore per creare connessioni tra la scuola e l’impegno sociale, tra la formazione degli studenti e la responsabilità dei cittadini di domani. E nei prossimi giorni il Liceo “Campanella” sceglierà, in base a criteri di merito, gli studenti che quest’anno parteciperanno al Viaggio della Memoria promosso dall’amministrazione comunale per 28 studenti degli istituti superiori della città. A darne notizia agli studenti, l’Assessore alle Politiche Giovanili Rosario Piccioni che ha invitato i ragazzi a “farsi promotori di una memoria attiva e dinamica, che ricordi sempre gli orrori dell’Olocausto e si traduca in impegno civico concreto da portare avanti ogni giorno nella propria comunità”

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