Lamezia, tradizione e spiritualità nella storica processione dei "Mistiari"

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Lamezia Terme - Si rinnova per il venerdì santo la tradizione della processione dei “Mistiari”, che vede l’esposizione e l’uscita per le vie di Sambiase delle antiche e preziose statue custodite nella chiesetta dell'Annunziata - Gesù che fa orazione, Gesù legato alla colonna, Gesù con la canna legata in mano, Gesù che porta la Croce, Gesù Crocifisso, Gesù morto e la Statua della Vergine Addolorata. Le statue, che si riferiscono ai misteri della Passione di Cristo, assumevano in antico anche un'importante significato sociale: il termine “mistiari” traduce infatti anche il termine “mestieri”e pare che un tempo le statue venissero portate in processione dai rappresentanti delle varie professioni esercitate sul territorio, ognuna delle quali era associata ad un preciso Mistero.

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Le statue, come riportato da Enrico Borrello nel suo libro “Sambiase - Ricerche per la Storia della Città e del suo territorio”, del 1948, risalgono addirittura al 1601, l'anno in cui fu istituita la Congregazione dell’Annunziata, riconosciuta ufficialmente dal Vescovo Confalone il 25 maggio 1622. La data che si legge su una di esse, il 1683, sarebbe invece riferibile ad uno dei successivi restauri. La processione, che dalla Chiesa Matrice attraversa le principali vie del centro storico, è una delle espressioni di fede e spiritualità più radicate sul territorio.

Affollata come ogni anno la Chiesa Matrice, in un giorno in cui per antichissima tradizione non si celebra l'eucaristia ma una liturgia senza canto iniziale, inaugurata dal rito della prostrazione, in cui si rivive la Passione di Cristo: una liturgia dominata dal simbolo della croce che ha come culmine il bacio dei sacerdoti al crocefisso. Attraverso la processione finale la comunità vivifica una tradizione che resiste negli anni come patrimonio comune e cui hanno preso parte come sempre anche le autorità civili. 

Giulia De Sensi

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