Scioglimento Comune Lamezia - REAZIONI

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Lamezia Terme - Giunta l'ufficialità dello scioglimento del Consiglio comunale con la seduta odierna del Consiglio dei Ministri, arrivano i primi commenti a Caldo.

Barbanti: "Primo cittadino è stato sordo ai miei richiami"

"Pesa sul Sindaco Mascaro la responsabilità dello scioglimento - afferma il deputato Pd Sebastiano Barbanti - A più riprese avevo sollecitato le sue dimissioni per evitare questa ennesima onta ai lametini, ma il primo cittadino è stato sordo ai miei richiami.  Ora verrà ricordato come il sindaco che come "regalo" per la festa dei 50 anni della città portò il terzo scioglimento.

Tassone (Cdu): "Ulteriore precarietà democratica per il futuro della città"

"Lo scioglimento del consiglio comunale di Lamezia Terme preoccupa - afferma Mario Tassone, Segretario nazionale del nuovo cdu - è il terzo in pochi anni e crea una situazione di ulteriore precarietà per l'agibilita democratica e il futuro della città. Il sindaco Mascaro anche attraverso posizioni eclatanti ha cercato di scongiurare un provvedimento ingiusto che non risparmia nè lui nè i suoi collaboratori e coinvolge moralmente anche l'intera città. L'operato di Mascaro e dei suoi collaboratori secondo quanto si evince è stato improntato secondo i principi della corretta amministrazione. Voglio ricordare che io fui l'unico a fare una dichiarazione di voto contraria all'approvazione di questa legge, in quanto non risolve i problemi di fondo nella lotta alla criminalità organizzata e umilia e mortificata un'intera popolazione".

Truglia  (Calabria Attiva - Energie Per L’Italia): "Amareggiato per terzo scioglimento"

“Mi sento molto amareggiato, vorrei gridare alle istituzioni governative quanto male stanno facendo ad  una città come Lamezia Terme. Paolo Mascaro un sindaco presente tra i cittadini, un sindaco che si presta ad ascoltare le associazioni cercando  insieme le soluzioni per la città, la stessa Calabria Attiva negli anni di governo di Paolo Mascaro ha avuto risultati. Secondo me con lo scioglimento di questa amministrazione siamo arrivati alla deriva, come “regalo” per il 50º anniversario della città non poteva essere migliore”.

Vito Bordino (Cdu): "Popolazione onesta paga per i presunti misfatti di pochi"

"In uno Stato che si definisce democratico il diritto di difesa va garantito in ogni circostanza. Ciò non mi pare sia avvenuto per Lamezia Terme e probabilmente per altri comuni. Oggi si è proceduto allo scioglimento di alcuni Comuni calabresi tra cui Lamezia Terme. Al di là del merito sul quale non ci compete entrare ciò che sconcerta sono i contorni di questa triste vicenda di Lamezia Terme e, non ultimo, non aver consentito il benché minimo contraddittorio al Sindaco Mascaro e quindi alla Città fatta sopratutto di una stragrande maggioranza di cittadini onesti oggi per la terza volta mortificati. Tutto ciò avviene per effetto di una normativa che strida, e non da oggi, con la necessità di salvaguardare  comunque è sempre l'immagine e la credibilità di una intera popolazione onesta e generosa che paga per i presunti misfatti di pochi e che da questo atto di scioglimento, a mio avviso moralmente iniquo e tanto discutibile, ne esce mortificata ed umiliata. Questo sistema va rivisto nella direzione di colpire si' chi infrange le leggi ma non di colpevolizzare una intera comunità. Un abbraccio di vicinanza al Sindaco, ai tantissimi rappresentanti istituzionali che con lui hanno operato con dignità e impegno e all'intera comunità lametina”.

Massara (Mcl): "Restituiamo a Lamezia la dignità che merita"

"La fiammella della speranza, si è definitivamente spenta nel pomeriggio di ieri 22 novembre 2017, allorquando il Consiglio dei Ministri ha decretato lo scioglimento del Consiglio comunale di Lamezia Terme per infiltrazioni mafiose. Entreremo nel merito nel momento in cui verranno rese note le motivazioni. Il Sindaco Paolo Mascaro, persona di specchiata moralità, doverosamente porterà avanti la battaglia nelle sedi giudiziarie opportune, ed è bene che lo faccia. Un dato però è certo. La mafia a Lamezia Terme esiste, ma Lamezia non potrà mai essere additata come città mafiosa. Esiste una grande Lamezia laboriosa e onesta, che vive quotidianamente la legalità senza proclami, senza guadagnare le prime pagine dei giornali. Questa Lamezia si deve svegliare dal torpore, prendere in mano il proprio destino diventare protagonista del proprio futuro abbandonando il ruolo di stanche comparse. Bisogna far sì che si avvii un nuovo percorso sociale, per ognuno di noi, per i nostri giovani e per questa nostra splendida e martoriata terra. Una storia nuova, fatta di passione, di impegno, di voglia di esserci, di costruire. Una storia di donne e uomini che non vivono e non vogliono vivere di rassegnazione. La Città oggi più che mai ha bisogno di una corale assunzione di responsabilità, non di campagne elettorali. Bisogna collaborare, tutti insieme, affinchè si possa restituire a Lamezia Terme la dignità e l’autorevolezza che merita".

M5s: "Politica non controlla"

"Lo scioglimento dei Consigli comunali di Lamezia Terme, Cassano allo Ionio, Isola Capo Rizzuto, Marina di Gioiosa Ionica e Petronà conferma che la politica calabrese non sa né vuole esercitare un controllo vero nella scelta dei candidati e sull'operato degli uffici, preferendo vincere a ogni costo e così alimentando la sfiducia nelle istituzioni elettive». Lo affermano, in una nota, i parlamentari del Movimento 5stelle Dalila Nesci, Paolo Parentela, Nicola Morra, Federica Dieni e la parlamentare europea Laura Ferrara. "In Calabria - continuano - c'è una pesante emergenza democratica e cresce il condizionamento, non solo mafioso, dell'amministrazione pubblica, che invece non può rinunciare alla necessaria imparzialità. A riguardo vi sono responsabilità politiche innegabili, a partire dall'atteggiamento tenuto dai partiti di governo sulla pubblicazione degli elenchi dei massoni in rapporti certi o presunti con l'organizzazione criminale. Ricordiamo che per Lamezia Terme e Cassano allo Ionio avevamo chiesto al Ministro dell'Interno la commissione di accesso agli atti, poi insediata. Allora subimmo attacchi politici, oggi i fatti ci danno ragione". "Se la politica non vorrà assumersi la responsabilità di controllare le liste elettorali e la gestione degli uffici - concludono i parlamentari 5stelle - proseguiranno gli scioglimenti per mafia dei consigli comunali, a danno della Calabria, del futuro comune e dei calabresi che ogni giorno lavorano onestamente per vivere a casa propria".

Cuda (Segretario Provinciale Pd): “Durissimo colpo per tutto il comprensorio lametino e l'area Centrale della Calabria”

“Lo scioglimento del Consiglio Comunale di Lamezia Terme è un durissimo colpo per la città, che coinvolge il comprensorio lametino e tutta l'area Centrale della Calabria. Come Partito Democratico, accettiamo con il dovuto rispetto che si deve alle istituzioni, una decisione della quale non conosciamo ancora le motivazioni ma che è chiara sulle responsabilità che hanno consentito il condizionamento dell’agire amministrativo. La federazione Provinciale del PD di Catanzaro esprime la massima solidarietà in primo luogo alla stragrande maggioranza dei cittadini onesti che vivono a Lamezia e nei comuni vicini, agli studenti e ai lavoratori fuori sede, alle imprese sane del territorio, alle aziende turistiche, a quanti hanno a che fare con mercati fuori regione, a tutta una comunità che questi fatti rischiano ingiustamente di infangare e mortificare.  Pensiamo che in un momento di sconcerto come questo non sia opportuno additare responsabilità' individuali che ci sono e anche gravi, e che andranno a tempo debito attentamente valutate e giudicate sia politicamente che sotto il profilo giudiziario. Oggi però è altra la priorità: è opportuno riflettere sull’importanza e sull’urgenza di restituire dignità ed autorevolezza al tessuto democratico lametino, in primis ai partiti politici, ai corpi intermedi della società', alle associazioni, ai sindacati democratici, che in territori come il nostro devono tornare ad essere filtro ed il primo argine contro l'infiltrazione ed i tentativi della criminalità di annidarsi nelle istituzioni. E' con forza e collettivamente che, qui ed ora, tutti insieme, dobbiamo respingere il tentativo di isolamento di un’intera comunità e di stravolgimento della vita democratica”.

Fratoianni (SI): "Ex Giunta, un esempio"

"Per l'ennesima volta l'Amministrazione comunale di Lamezia Terme viene sciolta per condizionamenti della criminalità organizzata". Lo afferma Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana. "Oggi più che mai - aggiunge - risalta, e ci manca, la straordinaria esperienza di governo della sinistra con Gianni Speranza, un esempio vero di come si possa governare con onestà, generosità e nell' interesse del bene comune, in una realtà difficile del Mezzogiorno".

Molinari (IDV): "Uno scenario tragico"

"Dopo i nuovi Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, cinque in un colpo solo, se non sbaglio un nuovo record per la Calabria, ormai è difficile avere certezza che il prossimo comune calabrese coinvolto non sarà quello di propria residenza. Rilevo con amarezza che si stia avverando il peggior scenario possibile, 'l'inutilità del momento elettorale', parafrasando Corrado Alvaro". Lo sostiene, in una nota, il senatore Francesco Molinari, di Italia dei valori, componente della Commissione parlamentare antimafia. "Infatti, se agli 'scioglimenti a raffica', che mi auguro siano stati predisposti in base a rigorosi accertamenti nel rispetto della legge - aggiunge - uniamo anche lo stillicidio quasi giornaliero sui neo consiglieri regionali eletti in Sicilia, l'ultimo caduto nella "rete" dei Pm è il rampollo dei Genovese per accusato di riciclaggio, lo scenario diventa davvero tragico per la nostra democrazia. Come Italia dei Valori riteniamo, dunque, non più indifferibili due specifici principi per i quali ci siamo spesi sin dall'inizio della legislatura e che devono veder la luce prima dello scioglimento delle Camere. Occorre rendere obbligatorie le 'Raccomandazioni' presenti nel Codice di autoregolamentazione per le liste pulite e la cosiddetta Legge Lazzati per impedire ai sorvegliati speciali di poter fare campagna elettorale. Sul Codice, votato in Commissione Antimafia a maggioranza assoluta, ma mai applicato, ci impegniamo a presentare un Ddl per una veloce approvazione. La Legge Lazzati, invece, deve assolutamente abbandonare le secche della commissione Affari costituzionali. Sono misure che dobbiamo alla nostra Repubblica ed ai nostri cittadini".

Tallini (FI): "Occorre riformare normativa" 

"Occorre intervenire legislativamente per riformare la normativa sugli scioglimenti dei consigli comunali e renderla utile, soprattutto laddove è la burocrazia che ha bisogno di sostanziali bonifiche e per cui, invece, le norme al momento non sono né incidenti né efficaci. Così come è urgente che la normativa garantisca il diritto di difesa nelle fasi istruttorie del procedimenti di scioglimento che, com'è accaduto a Lamezia Terme, è stato invece palesemente cancellato". Lo sostiene, in una dichiarazione, il consigliere regionale di Forza Italia Mimmo Tallini.

"Costringere al commissariamento - aggiunge - una grande città come Lamezia, con tutte le conseguenze che ciò implica anche sul piano dell'immagine dello stesso territorio e dell'area centrale della Calabria, quando magari, ascoltando le ragioni del sindaco, si sarebbe potuto evitare questo trauma, pare sbagliato e profondamente ingiusto. E non dubito che il Tar, valutando equamente, saprà rendere giustizia al sindaco Mascaro e ai cittadini elettori. Ci si riempie spesso la bocca di legalità, ma poi, quando si è di fronte a casi concreti che richiederebbero saggezza e una buona dose di cautela, ci si comporta inducendo a sospettare che si è agito più per valutazioni di parte, piuttosto che spinti da un forte senso delle istituzioni. Continuando, sulla base di una legislazione che ha ampiamente dimostrato di non essere in grado di ottenere i risultati sperati, alla fine si rischia, limitandosi a scioglimenti a raffica e in alcuni casi reiterati dei consigli comunali, di indebolire la democrazia, la politica in sé e la partecipazione popolare già fortemente in crisi; in Italia dove l'astensionismo è diventato il primo partito e in Calabria dove decisioni cosi traumatiche acuiscono la sfiducia e il disorientamento dei cittadini e soffiano altro vento nelle vele dell'antipolitica mentre, come la storia degli scioglimenti in questa regione insegna, non risolvono il problema dell'inquinamento criminale. Altra cosa, ma strettamente connessa con l'urgenza di avere istituzioni pulite, l'attenzione che la politica deve riservare alla trasparenza dei candidati, ma qui il sottoscritto, per storia politica e personale che mi hanno sempre visto dalla parte della legalità senza se e senza ma, non dubita dell'urgenza che la riflessione debba essere ancora più urgente, seria e puntuale. E riguardare non una sola parte ma tutta le forze politiche e ad ogni livello istituzionale". "La presenza della criminalità organizzata in Calabria - dice ancora Tallini - è un tumore che dobbiamo rimuovere perché blocca lo sviluppo e vanifica la democrazia. Un problema annoso ed enorme che si può vincere non dividendo le forze in campo, ma assicurando al coraggioso impegno di forze dell'ordine e magistratura l'unità delle forze politiche, economiche, sociali e culturali della Calabria".

 

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