Si vive per imparare

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

© RIPRODUZIONE RISERVATA

maria_arcieri_d23ae_3802d_63ae8_c7abf_6cf7d_0f295_41338_e9bd8_d1e69_33fc3_028db_fcc1c_f44b8_0f3c1_26a9d_145eb_52b3f_ea9f2_3f28e_20d3b_160f8_842c3_913e7_494d6_8b044_a4860_81582_9efd2_c1731_ad7c8_0f542_c545d_86e97_48a79_60_71bed.jpgNon si nasce insegnanti. Non si nasce umili. Come non si nasce giornalisti, medici e avvocati ma si studia si fa un percorso per avere le caratteristiche idonee a questo ruolo. O almeno dovrebbe essere così. L'insegnante è una figura che dovrebbe affiancare nella vita di tutti quella del genitore. Nella dolcezza, la severità e l'insegnamento. Oggi accade che sono similari ai manager rampanti di Wall street interpretato magistralmente nel film con Micheal Douglas. E se la Sorbona è nata per istruire i più poveri e emarginati perché alcune statali cercano di fare differenze in base allo status dell'allievo.

Perché ci sono le zarine o primedonne tra le insegnanti che cercano di essere onnipresenti in tutte le decisioni dell'istituto e vivono solo nelle mura della scuola dove cercano di essere docenti ma non ci riescono perché la loro presunzione e disumanità rende spregevole il loro operato. Accanto però esistono gli angeli dell'istituto, defilati, cordiali, professionali che ripercorrono egregiamente le figure dei precedessori e fondatori dei pilastri della società umana che non creano differenze nel gestire l'allievo per la sua provenienza familiare. Sono tutti uguali anche l'analfabeta ha diritto ha l'istruzione come il ragazzo con o senza l'insegnante di sostegno. Tutti come avviene nei tribunali hanno diritto e sono uguali davanti all'istruzione e a Lui. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA