Catanzaro - L'arresto del boss mafioso e super latitante, Matteo Messina Denaro, ha provocato un'ondata di reazioni anche in Calabria.
“L’arresto di Matteo Messina Denaro rappresenta un colpo durissimo a Cosa Nostra - afferma il presidente della Regione Roberto Occhiuto - Dopo 30 anni di latitanza finisce la storia criminale di uno dei boss mafiosi più influenti e pericolosi. Grazie ai Carabinieri del Ros e agli uomini dello Stato che hanno reso possibile questa cattura”. “Il Consiglio regionale della Calabria ringrazia le forze dell’ordine, la Magistratura e tutte le persone che hanno contribuito alla cattura di Matteo Messina Denaro”. È quanto asserisce il presidente Filippo Mancuso, che aggiunge: “la cattura del pericoloso latitante è decisamente un grande risultato. Nel contrasto alla criminalità organizzata, che rappresenta un disvalore assoluto da estirpare, perché compromette i diritti dei cittadini e la dignità del Paese, lo Stato vince sempre. Oggi è una bella giornata per la Repubblica!”.
"Arrestare il latitante mafioso più pericoloso d'Italia è un grande successo per la procura antimafia di Palermo e per il personale di polizia - commenta Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera - Messina Denaro - prosegue - ha finito di sfuggire alla giustizia grazie a un lavoro certosino della magistratura che ringrazio e degli uomini e delle donne di polizia che celebriamo attraverso il ministro Piantedosi. Questo Governo non farà mai sconti alla mafia e questo successo deve essere condiviso da tutti senza polemiche divisorie". “La collaborazione tra le Istituzioni ha portato ad un risultato eclatante: l’arresto del super latitante Matteo Messina Denaro dopo oltre 30 anni di latitanza! Una giornata storica per l’Italia. L’arresto è avvenuto presso la clinica Maddalena di Palermo dove il boss si trovava in day hospital per degli accertamenti sanitari. Matteo Messina Denaro risulta inserito come il boss super latitante introvabile. Era considerato tra gli irreperibilipiù pericolosi e ricercati nel mondo, che ha proseguito e rafforzato il progetto di Cosa Nostra di inserirsi nel mondo dell’imprese e nel controllo totale del territorio. Un plauso ai ROS ed al suo comandante Pasquale Angelone, agli uomini del raggruppamento speciale assieme a quelli del GIS e dei comandi territoriali, che hanno eseguito l’operazione, ma naturalmente a tutti coloro che hanno collaborato pienamente e, quindi, ai Magistrati di Palermo, al Ministro dell’Interno, a tutti i cittadini che hanno gioito nel conoscere tale notizia”. Così Giacomo Francesco Saccomanno, commissario Regionale Lega.
"L'arresto di Matteo Messina Denaro è il trionfo dello Stato. Siamo grati e continuiamo a sostenere chi opera, quotidianamente, per l'affermazione della cultura della legalità che è l'unica possibilità per un futuro migliore". Così sui social Italia Viva Calabria. “La cattura del latitante Matteo Messina Denaro è una notizia di incalcolabile importanza. Con questa cattura si chiude una fase storica drammatica per il Paese – afferma Giuseppe Gelardi capogruppo Lega Calabria - La tenacia, la forza e le competenze messe in campo dallo Stato di diritto contro chi avrebbe la pretesa di essere antistato hanno finalmente e giustamente prevalso. Certificando ancora una volta che lo Stato è sempre più forte di qualsiasi mafia e criminalità organizzata. Ai Carabinieri, alle forze dell’ordine tutte, alla magistratura vanno i complimenti di tutto il gruppo Consiliare Lega per Salvini Calabria che io rappresento ma più in generale di ogni cittadino onesto che si riconosce in un ordinamento di diritto democratico e giusto. Pur consapevoli dell’impossibilità di abbassare la guardia oggi per la nostra democrazia è un giorno di grande valore”. “Tra le efferatezze per le quali è stato condannato all’ergastolo Matteo Messina Denaro vi è la corresponsabilità per il sequestro e l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, poi sciolto nell’acido. Ed è nel nome di questa vittima innocente e di tutti i bambini uccisi dal crimine organizzato che intendo ringraziare gli uomini dello Stato che lo hanno assicurato alla giustizia dopo trent’anni di latitanza”: è quanto dichiara il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale. “In 120 anni di storia criminale – evidenzia Marziale – la mafia ha ucciso più di 110 bambini, con modalità di esecuzione fredde, crudeli ed efferate. Si tratta di un numero arrotondato per difetto, giacché di tanti potrebbero essersene perse le tracce. È per loro, per la memoria di quanti li perpetuano nel ricordo, che occorre ringraziare lo Stato quando questa gente viene messa al cospetto delle proprie responsabilità”.
“Trent’anni dopo si chiude finalmente un cerchio. L’arresto del superlatitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, 60 anni, conclude un capitolo doloroso della storia della giustizia italiana che potrebbe finalmente svelare i segreti relativi alle stragi di Palermo, di cui era rimasto l’unico custode in libertà. Messina Denaro, latitante da trent’anni, è stato finalmente arrestato. A Palermo, in Sicilia, in una Clinica privata: era rimasto vicino ai suoi affari e alla sua rete di protezione. Ancora una volta si è dimostrato che la mafia non è invincibile. Una bella giornata per il nostro Paese – commenta il presidente della Fondazione Nuccio Iovene. Trame.Festival dei libri sulle mafie si è più volte occupato del mistero della sua latitanza, grazie ai libri – inchieste di giornalisti e scrittori saliti sul palco della piazza lametina, tra cui ricordiamo i più recenti: Lirio Abate, Nello Trocchia, Giacomo di Girolamo, Gaetano Pecoraro, Fabrizio Feo”. "L’arresto di Matteo Messina Denaro chiude il ciclo della mafia stragista. Ora concentrarsi sulle complicità nella politica e nell’economia. La mafia purtroppo non finisce con l’operazione di oggi, è un sistema ancora radicato nel paese, che va combattuto a Milano come a Palermo” - dichiara a caldo il giornalista e direttore di Trame.festival Giovanni Tizian.
“Plauso ai carabinieri del Ros di Palermo, al comandante Pasquale Angelosanto e al Procuratore Maurizio De Lucia per l’operazione di questa mattina che ha portato all’arresto dell’ultimo caposaldo di Cosa Nostra, detentore dei segreti delle stragi di Palermo. Quello delle Forze dell’Ordine tutte e della magistratura nell’ambito delle inchieste e della lotta alle mafie è un incredibile lavoro, portato avanti con profondo e appassionato impegno, che non dobbiamo dimenticare mai di riconoscere e apprezzare”. Commenta così l’arresto del latitante di Stato Matteo Messina Denaro Maria Teresa Morano, responsabile della rete di associazioni antiracket calabresi e socia fondatrice di Ala Associazione Antiracket Lamezia Onlus. "Ricercato da trent’anni, era stato Paolo Borsellino nel 1989 a scrivere per la prima volta il suo nome in un fascicolo d’indagine. E per Lui, per il collega Giovanni Falcone, per tutti gli uomini e le donne che da allora hanno combattuto in nome della giustizia nel nostro Paese, quello di oggi è un durissimo colpo inferto alla mafia, quella più sanguinosa. Ne esce vincente la società civile e finalmente è colmato quel debito nei confronti di chi è caduto difendendo un ideale condiviso, la legalità. Tuttavia, se oggi si chiude un cerchio, non può dirsi certo concluso l’impegno che ciascuno, nel proprio piccolo, può dare ancora alla lotta alle mafie".
“Stamattina, con una brillante operazione, le Forze dell’Ordine hanno posto fine alla latitanza che durava da trent’anni del criminale Matteo Messina Denaro, considerato il successore di Totò Riina. Una grandissima vittoria per lo Stato con un significato importante, non esiste impunità, nessuno può sfuggire, se colpevole, alla giustizia e l’arresto di Matteo Messina Denaro ne è la conferma. Un plauso particolare va alla magistratura e alle Forze dell’Ordine che per lunghi anni, in silenzio e tra mille difficoltà e connivenze, hanno indagato, seguito tracce e piste per raggiungere questo risultato eccellente. Uno Stato democratico non si arrende mai e prima o poi, assicura alla giustizia i criminali come Matteo Messina Denaro. Oggi è una giornata bellissima e gli applausi dei cittadini palermitani che hanno accompagnato le fasi dell’arresto del super latitante sono rinfrancanti e fanno sperare per il meglio”. Lo scrive in una nota Amalia Bruni, vicepresidente della Commissione Antindragheta del Consiglio Regionale.
“Tra le efferatezze per le quali è stato condannato all’ergastolo Matteo Messina Denaro vi è la corresponsabilità per il sequestro e l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, poi sciolto nell’acido. Ed è nel nome di questa vittima innocente e di tutti i bambini uccisi dal crimine organizzato che intendo ringraziare gli uomini dello Stato che lo hanno assicurato alla giustizia dopo trent’anni di latitanza”: è quanto dichiara il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale. “In 120 anni di storia criminale – evidenzia Marziale – la mafia ha ucciso più di 110 bambini, con modalità di esecuzione fredde, crudeli ed efferate. Si tratta di un numero arrotondato per difetto, giacché di tanti potrebbero essersene perse le tracce. È per loro, per la memoria di quanti li perpetuano nel ricordo, che occorre ringraziare lo Stato quando questa gente viene messa al cospetto delle proprie responsabilità”.
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