Serrastretta, 24 aprile - "Uno stage tra le prelibatezze grastonomiche serrastrettesi per le nove studentesse dell’UniSG (Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) organizzato in collaborazione conla condotta Slow Food Soverato versante Jonico, Coldiretti e la partecipazione dell'associazione Dalidà. Nove le studentesse selezionate per ilMaster dell’unica università al mondo in tema di gastronomia. Maddalena Relli, unica italiana, di Firenze, poi una studentessa proveniente dalla Svizzera, una dalla Polonia, tre americane, una canadese, una indiana e per finire una giovane mamma giapponese. A guidarle laTutor australiana di originitriestine, ladottoressa Alice Noel Fabi che ha fatto da guida e da interprete. Dopo la scoperta della nocciola di Calabria a Torre Ruggero e Cardinale, dei pecorini della valle dell’Ancinale e della melata di bosco delle Serre, lo stage ha approfondito la conoscenza del Reventino ed in particolare i territori di Serrastretta e Miglierina. Le calde note delle serenate e della tarantelle del gruppo I Canterini di Serrastretta hanno accolto le studentesse che hanno potuto apprezzare la vivacità delle associazioni culturali e della comunità guidata dal sindaco Felice Molinaro che, oltre ad accoglierle per un salutonella sala consiliare,ha messo a disposizione uno scuolabus per gli spostamenti sul territorio. La serata all’agriturismo E Turre in contrada Viterale ha fatto conoscere la struttura contadina ancora presente in queste zone basata su una sapiente conduzione familiare in cui Marco Molinaro, i fratelli ed i genitori riescono a condurre la piccola azienda agricola coniugando il tutto con la cucina della tradizione Serrastrettese, minestra maritata, uova con frisuli, salumi, tagliatelle con i funghi, marmellate, miele. Una vetrinacon i prodotti a "Km Zero" è stataallestita a cura dei giovani e del rappresentante provincialedi Coldiretti Francesco Fazio.
Una delle risorse economiche più importanti di questa montagna rappresentata dai castagneti da frutto, ora da qualche anno minata dall’attacco della vespa cinese (il cinipide) che sta mettendo a dura prova tutti i castanicultori ed in particolare la comunità di terra madre Pastille e castagne di Serrastretta, rappresentata da Angelo ed Angela Aiello che vigilano con attenzione sulla problematica. La visita al tradizionale essiccatoio (la casella) è stata arricchita dalle osservazioni dell’esperta dell’ARSSA, Vincenzina Scalzo, che ha illustrato i metodi biologici in atto per combattere il cinipide ed evitare che l’abbandono dei castagneti dia origine a boschi incolti con crescita spontanea di altre piante e di castagni cedui. Una breve escursione nella faggeta di Serrastretta dove Marisa Gigliotti consigliere nazionale Slowfood e Angelo Aiello segretario dell’associazione Dalidà e referente della “Comunità di Terra Madre Castagne e Pastille di Serrastretta” hanno illustrato come la piccola foresta di faggi, circa 200 ettari, sia stata nel recente passatouna risorsa economica per l’ artigianato del legno.Oggi è una risorsa turistica ed ambientale di immenso valore ancora tutto da sviluppare. Altra sosta a "Il Vecchio Castagno", dove prima del pranzo, Delfino Maruca (cuoco storico di Terra Madre) ha fatto visitare l’area intorno al ristorante soffermandosi sugli alberi presenti e sulle tipologie di erbe che sono base di tanti dei piatti proposti al locale. In cucina si sono svolte anche due lezioni pratiche per la preparazione degli gnocchi con la borragine e la Fileja, coinvolgendo le studentesse. L’introduzione al menù è stata svolta da Mattia Maruca, che ha presentato le principali tipologie dei vini calabresi, soffermandosi su quelli proposti in abbinamento. Nel pomeriggio ancora a lezione di gastronomia. Prima nella macelleria di Giacomo Gigliotti, per scoprire i vari tagli della mezzena di maiale e la preparazione in diretta dell’impasto della tipica Soppressata del Reventino che prevede l’aggiunta della salsa di peperoni “pizzitani” ed una stagionatura ancora fatta secondo l’antica tradizione. Poi la lezione in pasticceria da Piero Gallo dove si è assistito alla preparazione dei “fraguni”, in versione dolce, con la ricotta e le uova. Ma Serrastretta è anche nota per avere dato i natali alla famiglia di Dalida e non poteva mancare la visita al museo dedicato a lei, dove le studentesse che avevano già dimostrato interesse ed hanno potuto approfondire la conoscenza dell’artista attraverso la copiosa documentazione custodita.
Nella giornata finale si è svolta la visita a Miglierina, dove accompagnati dal sindaco Gregorio Guzzo e dalla cooperativa La nostra Arte con Mimmo Gigliotti, si è potuto prendere atto dell’importante lavoro di valorizzazione del centro storico, dove sta partendo l’esperimento di albergo diffuso, che sarà messo in rete tramite Borghi Autentici d’Italia. Piccoli appartamenti arredati con le stoffe tessute dalla cooperativa, locali della tradizione artigianale recuperati tra cui un vecchio frantoio ed il laboratorio tessile. Ma anche il Ristorante del Borgo, che è stato inaugurato proprio in occasione di questo stage con un pranzo semplice a km zero, con portate della tradizione casalinga (fraguni salati con la ricotta ed i cicioli, affettati, olive schiacciate, pasta china, le minestre di verdura, il filetto con le patate i biscotti ed i “cullurialli cu l’annaspru”). Un battesimo del ristorante del borgo riuscito che ha dato già gli spunti per azioni future che si potranno intraprendere con l’Università di Scienze Gastronomiche. Soprattutto dopo la visita al territorio di Miglierina, sulle sponde del fiume Amato dove è stato restaurato un piccolo mulino ad acqua e dove la biodiversità della flora e della fauna, fa di questi luoghi un unicum da conoscere ed approfondire per una progetto più complessivo che vede la gastronomia, il paesaggio, i prodotti ed i produttori insieme in sinergia per un futuro non tanto remoto in cui attraverso la comunicazione si possono rompere le barriere dell’isolamento. Insieme i territori di Serrastretta con i suoi castagni, la faggeta, l’artigianato del legno, i prodotti della terra, la gastronomia di eccellenza e Miglierina, con i suoi uliveti, l’artigianato tessile, la biodiversità e l’accoglienza nel borgo, saranno i promotori di un nuovo progetto, che la condotta Slow food Soverato Versante Jonico si impegnerà a rendere possibile in collaborazione con l’UNISG e le associazioni culturali locali.
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