Lamezia, l'odissea di un utente: "Bus rotti e corse non in orario, trasporto pubblico impossibile in città"

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Lamezia Terme – “Ciò che dovrebbe differenziare e contraddistinguere un servizio "pubblico" da un servizio "privato" è la capacità di offrire lo stesso standard di qualità a prescindere dal numero di utenti e dai costi”. Facciamo questa premessa per disinnescare una prima possibile giustificazione allo stato indecente del servizio di trasporto pubblico a Lamezia Terme: "non c'è la cultura dei mezzi pubblici", "prendono l'autobus pochissime persone e quasi nessuno paga il biglietto". Un cittadino adulto, a tali vuoti luoghi comuni, risponde: e quindi?" Odissea quotidiana, stato di incertezza perenne e precarietà "esistenziale" la vita dei pochi cittadini che usufruiscono dei mezzi di trasporto pubblico a Lamezia Terme” è questo quanto denunciato da un cittadino di Lamezia circa il non funzionamento del trasporto pubblico in città.

“Ad oggi – prosegue - solo pochissimi autobus sono dotati di area condizionata: da qui la situazione infernale vissuta da quanti hanno usufruito in questi mesi estivi della linea mare (n.10), sotto il sole cocente, in autobus strapieni in tanti casi ben oltre il limite massimo di capienza. A ciò – aggiunge ancora - si aggiunge l'inadeguata condizione igienica dei mezzi di trasporto, le gocce d'acqua che ogni tanto cadono dal tetto probabilmente per rotture e crepe di varia natura e che non sono certo un refrigerio piacevole, la totale assenza di organizzazione e comunicazione: linee soppresse senza che nessuno ne sappia nulla, discrepanze di orari tra sito e tabellone cartaceo alle fermate, nessuno che sappia dare informazioni certe sulla situazione del trasporto pubblico. "Forse passa..." , "forse...". "Nche senso?" Per dirla alla Verdone”.

“Si parte in orario? Ma spesso anche in anticipo... Capita così che – a detta del cittadino - di fronte a un numero esiguo di persone, qualche autista decida di partire anche dieci/quindici minuti prima dell'orario di partenza schedulato, creando gravi disagi a chi poi dovrà aspettare altre due ore prima di un altro autobus. Caos totale, assenza di qualsiasi strumento informativo, tantissimi autisti che svolgono egregiamente il loro lavoro nonostante le difficoltà e una piccola minoranza che "parte quando vuole partire" come se si trattasse di un viaggio privato. La loro remunerazione – sottolinea -comprende anche il "sacrificio" di dover aspettare fino all'orario schedulato anche se sull'autobus non c'è nessuno. Un servizio pubblico è tale se è per tutti e di qualità a prescindere da tutte le altre variabili. Prima di inneggiare per la miliardesima volta alla California della Calabria o a Lamezia città di mare, vogliamo provare a realizzare quel minimo di civiltà di far funzionare il servizio di trasporto pubblico non in una metropoli ma in una media città di meno di 70mila abitanti?”.

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