Lamezia, l’immigrazione nel convegno organizzato dall’ufficio diocesano Migrantes

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Lamezia Terme - Una potente testimonianza di fede e di fratellanza interculturale quella offerta durante il convegno “Un mare di speranza nella Misericordia di Dio”, organizzato dall’ufficio diocesano Migrantes diretto da suor Manuela Simoes. Al tavolo dei lavori, moderati da Maria Scaramuzzino e introdotti dal vescovo Cantafora, suor Leucadia Mezzomo, missionaria scalabriniana, Padre Metodios Ieromonaco, monaco ortodosso della comunità Ucraina e Padre Karem Boghos, sacerdote siriano di origine armena. Nelle loro parole la loro storia, quella di chi ha vissuto l’accoglienza e l’immigrazione sulla propria pelle e per questo regala agli altri qualcosa di ancora più concerto e tangibile, attraverso il proprio messaggio di speranza e non solo. Suor Leocadia, brasiliana di origini italiane, figlia di emigranti, suora missionaria da 50 anni, racconta dei tanti profughi salvati e di come non esistano stranieri finché si sa di appartenere tutti alla razza umana.

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Anche Padre Metodios viene da una storia di partenze : immigrato in Italia all’età di 28 anni, muratore, cameriere, assistente privato per gli ammalati, una volta diventato sacerdote e rettore del monastero di Melicuccà lo trasforma in un rifugio per quanti chiedano accoglienza e un pasto caldo, cristiani e non. E infine la storia forse più toccante, quella di Padre Karem, un nonno paterno vittima del genocidio armeno del 1915, una famiglia ancora in balia della guerra e molte domande sulle radici di un male antico, fatto di stragi e persecuzioni che hanno per teatro un luogo misto di sacralità e contrasti. Per spiegare l’orrore che invade la Siria da 5 anni, dopo la cosiddetta Primavera Araba, viene proiettato un video sconcertante che mostra bellezze indicibili di città con una storia millenaria, ora ridotte ad un cumulo di macerie. “L’informazione in Europa è quello che è: non dice tutta la verità, ha un indirizzo. – dichiara Padre Karem – L’informazione fatta da giornalisti seri va in onda una volta ogni tanto, e dopo la mezzanotte.” Poi riflessioni sull’Isis alle porte, e sul fatto che una terza guerra mondiale è già in atto, anche se viene considerata “scontro fra le culture o fra le religioni”.  In questo, significative le parole del vescovo Cantafora : “Siamo in un tempo in cui bisogna mettere da parte da parte i discorsi e andare all’essenziale. E l’essenziale è salvare l’Uomo”.

Giulia De Sensi

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