I treni della Calabria

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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filippo_veltri.jpgLa scorsa settimana sul binario unico della Catanzaro-Cosenza delle Ferrovie della Calabria poteva essere una tragedia. In quella scena di carrozze accartocciate, orribili a vedersi, vetuste, miserabili, con i vetri che scendono a manovella, c’è tutta la metafora della Calabria di oggi. I trasporti pubblici locali – su gomma e quei pochi su rotaia, sia nazionale che regionale – sono infatti l’emblema di una catastrofe civile ancorché economica. Di cui portano per intero le responsabilità una classe politica locale e nazionale indegne di rappresentarci. Guardate cosa è avvenuto solo nell’ultimo mese e mezzo, dopo che decenni di incurie si sono stratificati su questo problema fondamentale dei collegamenti infrastrutturali. Il Governo Letta (con l’attuale sottosegretario a Palazzo Chigi, Del Rio, che era all’epoca ministro agli Affari regionali) praticamente affossa il decreto che interessa il settore del trasporto pubblico locale. Scopelliti grida e protesta, ma salva solo il suo compagno di partito Lupi, che era ministro ed è rimasto ministro allo stesso dicastero con Renzi. Voleva per la Regione 20 milioni di euro da consumare nel buco nero delle ferrovie calabresi. “Soldi statali – ha scritto Giuseppe Acquaro su Zoomsud - da affossare nel pantano delle disfunzioni e degli sprechi.

Soldi che il governo Letta non ha voluto versare. Alla fine a pagarne le conseguenze sono stati come sempre gli ultimi: i 60 pendolari che viaggiavano su quelle carrozze che a guardarle sulle tv nazionali fanno vergognare, arrossire. I calabresi perbene ovviamente. Non certo la classe dirigente di questa regione che in meno di una settimana incassa lo scandalo Gentile, lo scippo a Mimmo Gangemi della presidenza della Calabria Film Commission e il dramma ferroviario di Catanzaro”. Parole sante, da sottoscrivere pienamente. Sarebbe l’ora di svegliarsi un po’ dal torpore cari calabresi onesti e perbene e di alzarvi e chiedere conto. Come diceva il mai dimenticato maestro Manzi non è mai troppo tardi. Soprattutto ora che il nuovo ministro degli affari regionali e’ la signora Lanzetta, calabrese di Monasterace. Fosse che fosse la volta buona?.

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