Troppi hanno campato e campano sulla Calabria perduta

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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“Per anni la Calabria ha praticato il luogocomunismo nei confronti di posti come Africo, Platì o San Luca. Africoto o Sanlucoto era, dai calabresi, associato a qualcosa di negativo. Ora c’è un’africotizzazione della Calabria intera, per mali reali e anche per alibi strumentali. E la Calabria è diventata l’utile idiota di una nazione in declino, corrosa dai problemi. E l’Italia fuori dai suoi confini è diventata la Calabria d’Europa. E non è per razzismo che calabrese sia diventato un termine negativo. C’è solo tanta superficialità intorno alla Calabria, pregiudizi e banalità figli di un autorazzismo tutto calabrese, prodotto dall’essere orfani di un passato che è stato grande ma che è passato da qualche millennio’’. Parole ed opere di Gioacchino Criaco alle quali non bisognerebbe aggiungere niente. Altrimenti si rovina quello che lui vuol dire.

Solo una postilla: troppi hanno campato e continuano a campare su quel’luogocomunismo di cui parla Criaco. Giornalisti, scrittori, intellettuali – tutti presunti tali per carità – e poi politici, magistrati, sindacalisti etc etc. Tanti, troppi hanno fatto e continuano a fare un’immeritata carriera su quella africotizzazione, narrando una Calabria che ovviamente c’e’, c’era (ma non era tutto) e in ogni caso costruendo - insieme a tanti, troppi che da fuori ci hanno ovviamente sguazzato – su di noi un bel vestito che ora facciamo una tremenda fatica a scucirci, sempre per chi e’ intenzionato a farlo. E siamo ancora in pochi a volerlo scucire questo vestito, perché in troppi e in tanti ci campano (e pure bene) su quella immagine della Calabria. Ma, ormai il velo è squarciato e, sarà difficile continuare a narrare in maniera superficiale la Calabria. Quel di cui abbiamo bisogno non è il silenzio, anzi. Abbiamo bisogno di più denunce vere e di parole vere. Quello che non serve e di cui non ne possiamo più sono le ovvietà e i luoghi comuni. Aiutano i mafiosi, il malaffare e la malapolitica a nascondersi. Quel c’e’ bisogno è una narrazione normale della Calabria.



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