Calabrese, vil razza dannata!

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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Calabrese…vil razza dannata…Da domenica 28 aprile, ore 11.30, sparatoria davanti Palazzo Chigi, c’e’ un motivo in più per dare la caccia all’untore: per una giornata intera su agenzie, siti web, radio, televisioni etc etc è comparsa solo una cosa. Il CALABRESE che ha sparato. Ma fosse stato un lombardo o un veneto sarebbe stata la stessa cosa? No, ci giuriamo, non sarebbe stata la stessa cosa. Bando al vittimismo ma una verità se è una verità resta tale: nel paese – ha scritto Aldo Varano – c’è un pregiudizio contro i calabresi. Solo noi siamo l’inferno.

Varano, un po’ ottimista aggiunge “quando dopo ci conoscono, un po’ si vergognano del pregiudizio. Ma ci tocca prima dimostrare che non siamo delinquenti e che non siamo sempre lì lì a tirar fuori il coltello”. “Calabresi di spessore – scrive il giornalista reggino - mi hanno confessato di avvertirlo il pregiudizio contro. E’ automatico. Come quando ci si trova in un rischio. Non è certo che ti capiti qualcosa, ma si guardano perché non si sa mai. Ci sono calabresi che dicono di avere la Calabria nel cuore e di morire di nostalgia, ma che sono calabresi non lo dicono un granché; talvolta non lo dicono affatto, o lo nascondono’’. Stamattina Adriano Sofri ha scritto su Repubblica un articolo di commento sulla sparatoria a Palazzo Chigi molto lungo e non ci sono mai le parole calabrese e Calabria. Ma Sofri è un caso isolato. Ora per andare contro questo luogo comune è un po’ come andare contro quei famosi mulini a vento… Ma è necessario provarci: senza vittimismo, senza provincialismo ma con grande correttezza intellettuale e morale. Ne va di mezzo il senso stesso di appartenenza ad un luogo, ad una terra, ad una popolazione. Quello che non è possibile più tacere è che si tenti di cucire addosso a questa terra con mille problemi un abito dall’esterno e che la narrazione di questi luoghi avvenga sempre fuori registro o con luoghi comuni. Altrimenti finisce come domenica 28 aprile e la frittata è già bella e fatta.

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