Stereotipi

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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Per poter sopravvivere al “grezzume” della città o paese che dir si voglia, del 60% degli abitanti del territorio, bisogna seguire alcune dettagliate regole. A secondo dell'interlocutore, bisogna cambiare atteggiamento. Se il vostro notaio di fiducia è un galantuomo, allora voi ponetevi come la persona più elegante e garbata del mondo.

Se il vostro amico o amica fa un uso spropositato di medicine o di sostanze che non dovrebbe fumare o sniffare, frequentatelo piccole dosi e quando "nasate" che non abbia esagerato. Stesso discorso per i conoscenti. Prima li studiate, poi prendete le misure e diventate come Woody Allen nel film in cui si trasformava quando parlava con i cinesi diventava giallo, con quelli di colore, scuro di pelle e riusciva a vivere tra esseri diversi e a sopportare i loro vizi.

Lo stereotipo della città è nove volte su dieci una persona falsa e finta e voi giocate la carta dello sfottò. Otto su dieci sono impiccioni e allora conviene che romanziate la vostra vita, ne rimarrà destabilizzato. Dieci su dieci è lunatico. Diventatelo molto più di lui o di lei.  Undici su dieci gongola sulle vostre disgrazie, su questo, attendete sulla sponda della riva che passi il suo cadavere o meglio, visto che siamo vicini al Santo Natale, fate come S. Teresa che guardava nella non bontà della consorella che la odiava, il volto di Dio e riusciva a vedere il bene anche in lei.  Lo so, è più semplice il corpo sulla sponda della riva e, secondo voi perchè l'ho citato per prima?

 

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