Calabria, formare non solo reprimere

Scritto da  Pubblicato in Tonino Iacopetta

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tonino_iacopetta-02202017-151550.jpgNon che Falcone non lo avesse compreso ma Gratteri ancora di più, in modo operativo spende enormi energie nelle scuole o dovunque si faccia cultura, a formare giovani e giovanissimi calabresi unitamente all’opera della scuola, cioè a cercare di dare loro la possibilità di modificare il loro patrimonio culturale che sia pure parzialmente presente una certa omogeneità con quello ‘ndranghetistico. Ci sono scuole attrezzate culturalmente a venire incontro all’opera grandiosa che sta compiendo Nicola Gratteri: ho accennato, per quanto riguarda Lamezia già qualche scuola in proposito, ma ora voglio parlare di una scuola media inferiore, la Manzoni Augruso di Bella ovvero Lamezia, che accoglie numerosi giovani marocchini specialmente, grazie all’operato della dirigente Anna Primavera e dei docenti che ella coordina, li ha integrati perfettamente.

Grazie a questa strategia didattica, gli allievi sono un tutt’uno e le diversità diventano risorse. Questo è un ottimo punto di partenza per educare alla legalità, per stimolare la solidarietà. Non che lo stato non debba reprimere comportamenti illegali futuri, ma è preferibile cercare di evitare o di limitare comportamenti devianti, specie in una terra come la nostra, dove una cultura ancestrale, per motivi storico-antropologici, che è troppo lungo da spiegare, non preserva abbastanza da comportamenti devianti.

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