Cissel, Zuccherificio: società sta facendo di tutto per realizzare progetto. Già pagati oneri per un milione di euro

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Lamezia Terme - Dopo la pubblicazione del comunicato stampa del consigliere comunale Carolina Caruso che anticipava la sua volontà di proporre una interrogazione consiliare sui tempi di realizzazione del progetto di riqualificazione dello zuccherificio che si trova a Sant’Eufemia, risponde l’avvocato Raffaele Mirigliani, in rappresentanza della Cissel.

“Risulta diffusa un’interrogazione della consigliera Caruso nella quale - scrive il legale - si adombrano inadempienze della CISSEL in merito al progetto di ristrutturazione dell’ex zuccherificio. Per conto della predetta, pur rammaricati ancora una volta per l’autolesionistica avversità in sede locale rispetto all’impegno profuso e che si continua profondere al riguardo, non intendiamo fomentare la polemica, anche per evitare risultanze dissuasive per chi voglia operare nel territorio. Desideriamo, però, per l’immagine della società, puntualizzare che se è vero che essa ha avviato il suo imponete progetto nell’anno 2008 (e anche prima con sondaggi e consultazioni), per le lungaggini burocratiche si è potuto addivenire alla convenzione solo a fine settembre del 2011. Senonché, immediatamente dopo vi è stato l’ostacolo da parte della Sovrintendenza allertata e fomentata in sede locale per il mantenimento dei ruderi dell’opificio come monumento artistico, con conseguente impedimento alla realizzazione della parte importante-pilota della logistica”.

“La società per placare le contestazioni, - aggiunge - anche per l’intermediazione del Comune, si è sobbarcata alla modifica progettuale con diversa ricollocazione della prevista stazione per autobus e al pur particolarmente oneroso mantenimento, con ristrutturazione, del corpo centrale principale dell’ex-stabilimento. Il relativo progetto aggiornato era stato formalmente accettato dalla Sovrintendenza ma poi, in sede di richiesta di approvazione dell’esecutivo, inopinatamente si è mutato orientamento essendo subentrato un nuovo Soprintendente”.

“Da lì un contenzioso - prosegue - che si è chiuso solo nei mesi scorsi, con la risultanza della definitività dell’orientamento discrezionale incensurabile circa il mantenimento dell’intero corpo di fabbrica dell’ex opificio e conseguente impossibilità di realizzare anche la diversa progettazione della stazione autobus. La società, nonostante tutti i pregiudizi che via via si sono venuti a maturare, in  particolare anche per l’avvento della crisi generale e le notorie restrizioni degli stessi sostegni  bancari, nonché  per i ritardi burocratici su altre iniziative della medesima società strumentali al progetto principale, non si è arresa - continua - e ha avviato ogni opportuno percorso di utile riadeguamento del progetto con costanti contatti con la stessa amministrazione comunale, che encomiabilmente si sta attivamente interessando al riguardo, per la realizzazione concordata in via anticipata  della parte logistica, con allargamento del piazzale stazione, creazione del parcheggio navette per aeroporto e per autobus di linea, magazzini merci, con raccordo ferroviario, salvo successivo graduale proseguimento con gli altri interventi complementari, essendo emerso al riguardo,  come è naturale, anche interesse regionale”.

“Ciò - aggiunge - anche se è venuta a porsi come inconveniente la futuristica ipotesi di trasferimento della stazione ferroviaria e la creazione di un collegamento diretto tra Catanzaro-Aeroporto, in sostituzione del percorso ferroviario esistente, già ammodernato sino a Settingiano e rivitalizzabile per tutta l’area metropolitana Catanzaro-Lamezia”. “Quindi la società ha fatto e sta facendo tutto il possibile per realizzare il suo progetto, sia pure con i necessitati adeguamenti ed a tale  effetto, medio tempore, ha affrontato oneri per oltre un milione di euro,  salvo altri in corso, soprattutto per la bonifica del sito e per fronteggiare gli imponenti danni delle incursioni delinquenziali; mentre sinora non ha potuto trovare ristoro per sue posizioni attive nei confronti del Comune e ultimamente è stata  sottoposta ad un astronomico accertamento IMU per i fatiscenti fabbricati la cui bonifica demolitoria non è stata consentita, per il mantenimento come beni di “particolare valore artistico”, come desiderato in sede locale. A ciascuno il suo, si direbbe”.

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