Lamezia: Mastroianni, sostegno ai lavoratori LSU-LPU calabresi

nicola-mastroianni-gruppo-mistoOK.jpgLamezia Terme - “Solidarietà e vicinanza ai lavoratori precari calabresi ai quali la scorsa settimana la Commissione Bilancio del Senato ha bocciato l'emendamento al decreto enti locali proposto dai Senatori Doris Lo Moro e Vincenzo D'Ascola che poneva soluzione alla contrattualizzazione e stabilizzazione dei lavoratori LSU-LPU negli enti pubblici calabresi”. Nicola Mastroianni commenta lo sciopero organizzato dai lavoratori Lsu-Lpu.
 
“Risulta abbastanza inverosimile e incomprensibile la decisione assunta la scorsa settimana dalla Commissione Bilancio al Senato di non dare seguito alla norma elaborata congiuntamente dai dicasteri romani dell'Interno e del Lavoro che equipara e consente la medesima possibilità di impiego dei 50 milioni di risorse nazionali stanziati nella finanziaria 2014 specificatamente a sostegno del precariato calabrese, in deroga al Patto di stabilità e con il placet della Corte Conti, anche per i 38 milioni di euro di fondi regionali già disponibili per la loro contrattualizzazione e stabilizzazione. Risorse peraltro già impegnate e  trasferite con decreto n.413/2015 dalla Regione ai Comuni che però non possono utilizzarle senza questa norma dello Stato che autorizzi la cumulabilità dei fondi nazionali e regionali.
 
Alla base quindi non un problema di fondi e copertura delle spese bensì, una banale ma indispensabile autorizzazione legislativa. Si auspica quindi che la deputazione regionale unitamente a tutti i parlamentari calabresi, senza distinzione di appartenenza politica, si attivino celermente sui rispettivi gruppi parlamentari presenti al Senato affinché nella seduta di domani, in cui sarà trattato il decreto di riforma degli enti locali a seguito della bocciatura della Commissione, si superino gli ostacoli che hanno segnato questa brutta battuta d'arresto in un momento particolarmente difficile e critico per migliaia di persone monoreddito da anni notoriamente al servizio della comunità e indispensabili al funzionamento quotidiano delle amministrazioni pubbliche locali. Il perdurante stato di stallo potrebbe pregiudicare sia il destino dei 4.000 lavoratori che, accedendo ai fondi del ministero, sono contrattualizzati fino al 31 dicembre di quest’anno, ma anche gli altri ottocento lavoratori che attendevano la previsione dell’impiego di fondi regionali per avere regolare un contratto. Pretendere e difendere questi diritti in Calabria ai nostri giorni equivale a pretendere dignità, rispetto e futuro”.

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