Lamezia: l’arte per rappresentare la storia di Gesù, Mazza dona opera alla Diocesi

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Lamezia Terme – L’artista lametino Raffaele Mazza ha donato alla diocesi cittadina una sua opera titolata ‘La Passione’ rappresentante un crocifisso che arricchirà il museo diocesano. È proprio l’episodio inerente la Passione di Nostro Signore che il lavoro dell’artista vuole rappresentare. “Si tratta di un’opera d’arte contemporanea e vuole significare il dolore e il sacrificio che Gesù ha fatto per noi.

Mazza ha tenuto poi a rimarcare il significato e la profonda emozione che ha provato nel realizzarla, “Ho voluto raccontare la storia di Gesù tramite l’arte, e tre, quasi a volere rappresentare una Trinità, sono gli elementi caratterizzanti l’opera: il legno di ulivo che si rifà all’episodio biblico dell’orto degli ulivi dove Gesù si recò per pregare, le spighe di grano con cui è fatta la corona che vogliono significare il pane quindi il corpo di Cristo e la vite il sangue di Gesù. Il sangue è stato realizzato con una particolare colla”. Il passaggio che ha dato all’artista maggiore emotività è stato quando, “ho dovuto ‘inchiodare’ la mia opera alla croce di ulivo, quasi un motivo per simboleggiare la crudeltà del genere umano verso un uomo che con il suo dolore, la sua sofferenza ha salvato il popolo che ama. Le mani - ha aggiunto - vogliono inoltre raffigurare il dolore (la destra) e l’aiuto chiesto al Padre (la sinistra)”.

Il vescovo Luigi Cantafora ha ribadito quanto sia fondamentale l’arte per diffondere il messaggio evangelico. “La croce è il simbolo della vita che con l’arte diventa un mezzo importante per veicolare il Vangelo. Nello stesso crocifisso - ha continuato - è insito il cuore della vita umana, un modo con cui Gesù è entrato nel grembo della morte per sconfiggerla, tematiche queste - ha aggiunto - che sono tutte tinteggiate nell’opera di Raffaele”.

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Il direttore dell’Area Storica Diocesana di Lamezia Terme Paolo Francesco Emanuele nell’introdurre l’artista e il suo lavoro artistico  ha ribadito l’importanza di sensibilizzare  e portare sempre più avanti la conoscenza delle varie opere religiose custodite nel museo diocesano. In merito al lavoro di Mazza, ha specificato, “il suo crocifisso in legno di ulivo vuol rappresentare il movimento dell’anima con il sacrificio di Gesù il cui sangue ci ha salvato”. “Quest’opera servirà ad arricchire il museo raccontando la storia religiosa in modo semplice ed accessibile a tutti e, pertanto, bisogna abbandonare il vecchio stereotipo e la mentalità del museo visto come un mero luogo polveroso”. L’arte sacra - ha poi concluso - è un’arte ispirata e tramite le immagini vuole spiegare i grandi temi della fede. 

Francesco Ielà

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