La rosa delle risposte

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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Il problema è quando si vive un periodo non dei migliori che porta, costringe a analizzare le emozioni negative e quello che può generare la reazione dell’altro. Dalla massima capacità di immaginazione affettiva all’ arte di una telepatia di emozioni. La rosa delle probabili risposte è vasta ma l'importante che non finisca mai l’abitudine di chiedere; come stai? Anche perché ormai in ogni relazione è importante scandire dei confini in modo assertivo. All’ ordine del giorno ormai subiamo insulti e offese. Forse è l’effetto crisi economico/sociale o è semplice e inutile maleducazione. E, capita che ci troviamo a interagire con persone che non sanno gestire i propri carichi emotivi e li scaricano sul prossimo. Ma cosa significa incassare un’offesa? Non è semplice perché se qualcuno reagisce con rabbia devi pensare che l’offesa racconta la vita interiore del mittente e nulla su chi la riceve. Ma purtroppo i comportamenti negativi sono contagiosi. Chi subisce un’offesa reagisce in molti casi con la stessa enfasi e gli effetti diminuiscono le prestazioni di chi le subisce compromettendo le attività quotidiane. Bisogna difendersi per salvaguardare la salute perché è normale avere idee che non sono in linea con quelle degli altri. Non è naturale sopraffare l’interlocutore per potersi sentire migliore. E i conflitti generano sempre tensioni tra soggetti che non riescono ad avere sintonia. Nell’insulto l’obiettivo è l’esito di un conflitto distruttivo in cui uno dei due è incapace di adottare una comunicazione emotivamente matura. E chi innesca conflitti distruttivi è una persona competitiva che vuole convalidare se stesso a discapito dell’altro. E ha bisogno di un consenso che gli viene negato anche perché l’opinione degli altri è percepita come minaccia all’identità in quanto difforme. Nella natura di chi offende lo scopo è turbare chi la riceve. E non reagire è la scelta migliore. Tipo scrollare la polvere di dosso (stile Michel Jackson nei suoi video musicali) e continuare per la propria strada. Nella risposta ci vuole più corteccia prefrontale e meno amigdala.

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