"Prodotto interno sporco"

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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I soldi sporchi che producono il Pil, (prodotto interno lordo) è dato dai capitali emersi prodotti dal narcotraffico, dalle truffe e dalle attività illegali. Nel libro è stato definito Pis, (prodotto interno sporco). Sporco, spiega l’autore come il lavoro che viene fatto per creare un welfare parallelo. Soprattutto nelle zone più disagiate del paese che trasformano la disoccupazione diversamente insostenibile, in manodopera a busta paga per le lavanderie delle organizzazioni criminali. E’ la ndrangheta è su tutte, la prima delle organizzazioni. Prima che il Covid19 frantumasse una parte del sistema produttivo italiano interi settori vivevano e sopravvivevano grazie al nero. E grazie all’ economia sommersa il paese sopravviveva. Senza l illegalità e sommerso il mezzogiorno sarebbe una banlieue in fiamme. Con un tasso di disoccupazione a due cifre. E solo un giornalista nato a Reggio Calabria, attento e acuto osservatorr ai fenomeni del paese che vive e lavora a Milano poteva spiegare in modo semplice e minuzioso gli ingranaggi di questo meccanismo.

Nella prefazione il docente universitario, Giovanardi scrive che “Questo tema è un problema complesso, per le divisioni nel paese, soprattutto nelle aree con maggiore concentrazione, dove in alcune zone la criminalità organizzata agisce con spregiudicatezza. Anche oltre i confini". Questo semplice libro nei passaggi dedicati alle operazioni in questo settore riesce a far capire cosa sta succedendo in un momento così delicato e difficile del paese da un punto di vista economico. (E’ una collana allegata al “Giornale” “Fuori dal coro”).

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