Consiglio regionale, ok a legge per aumentare gli stipendi a manager sanità calabrese

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Reggio Calabria - Nel corso dell'odierna seduta il Consiglio regionale della Calabria ha approvato a maggioranza una proposta di legge che prevede un aumento degli stipendi dei direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere. La proposta di legge, presentata dai capigruppo della maggioranza di centrodestra Giovanni Arruzzolo (Forza Italia), Giuseppe Neri (FdI), Simona Loizzo (Lega), Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Francesco De Nisi (Coraggio Italia) e Giuseppe Graziano (Udc), ha l'obiettivo di abrogare la riduzione del 20% del trattamento economico dei vertici di Asp e aziende ospedaliere stabilita con una norma del Collegato alla manovra finanziaria della Regione per il 2009: all'epoca, sulla scorta di una norma nazionale, la Regione Calabria aveva deciso di tagliare gli stipendi dei manager della sanità per compensare i minori incassi dovuti all'esenzione del ticket. Ora invece per la maggioranza di centrodestra si pone la necessità di ritornare al passato “in ragione dell’esigenza di mantenere un’adeguata retribuzione ai vertici aziendali, in considerazione delle funzioni da essi svolte e delle connesse responsabilità. Inoltre - hanno sostenuto i consiglieri regionali del centrodestra - la misura dell'esenzione (dal pagamento del ticket, ndr) ha cessato di avere efficacia. Nonostante il venir meno del presupposto originario il permanere della riduzione (dello stipendio dei manager aziendali, ndr) ha fatto sì in questi anni che la Regione Calabria diventasse tra le realtà regionali meno attrattive nella selezione di profili professionali adeguati".

La legge prevede l'entrata in vigore dell'aumento degli stipendi già da agosto, e un costo aggiuntivo di oltre 400mila euro per il 2022 e di circa un milione per il 2023-2024, costo "coperto" con le risorse del Fondo sanitario regionale: sul piano pratico il costo lordo attuale di un direttore generale, oggi pari a 167.555,18 euro, con la nuova norma passerà a 209.443,93 euro. Il testo è stato difeso dai consiglieri regionali di maggioranza Simona Loizzo (Lega) e Giuseppe Graziano (Udc), che hanno evidenziato come "con questa norma si allineano gli stipendi ai dirigenti della sanità in Calabria a quelli delle altre regioni". Contro la proposta di legge si sono espressi invece i consiglieri regionali di opposizione Davide Tavernise (M5S), Antonio Lo Schiavo e Ferdinando Laghi (DeMa), Amalia Bruni (Misto), Ernesto Alecci e Domenico Bevacqua (Pd) che hanno contestato la normativa perché prevede un incremento della spesa per gli stipendi dei manager della sanità nel contesto di un settore ancora in piano di rientro a causa degli sprechi e dei disavanzi del passato. Sul punto comunque è intervenuto in aula anche il presidente della Giunta regionale, e commissario della sanità calabrese, Roberto Occhiuto, che ha parlato di "norma giusta e ineccepibile": per Occhiuto, inoltre, "i direttori generali in Calabria sono i peggio pagati in Italia, come se governare la sanità in Calabria non fosse più difficile che governarla in altre Regioni. Chi viene a fare il direttore sanitario a esempio all'Asp di Reggio Calabria, che ha problemi giganteschi, se poi guadagna di più facendo il dirigente in un'azienda sanitaria fuori dalla Calabria? Se vogliamo davvero affrontare con serietà i temi della sanità evitiamo la demagogia. Siccome - ha aggiunto il presidente della Giunta regionale rivolgendosi ai banchi dell'opposizione - sono abituato non solo a metterci la faccia ma anche a fare le cose giuste anche quando sono impopolari, mi aspetto dal Consiglio regionale la stessa capacità e lo stesso coraggio. Se ritenete che la norma sia ingiusta allora possiamo rinviarla, se ritenute la norma giusta allora – ha concluso Occhiuto - rinviarla non serve". Alla fine la proposta di legge è stata approvata con i voti favorevoli della sola maggioranza di centrodestra.

Il Consiglio regionale ha avviato i suoi lavori con l'esame di un'interrogazione presentata da Giuseppe Neri, di Fratelli d'Italia, sulla società partecipata del Comune di Reggio "Hermes", impegnata nei servizi di accertamento e riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali dell'ente. Neri, nell'interrogazione, chiede "se è ipotizzabile l'ingresso della Regione nella compagine sociale di 'Hermes' o di un suo inserimento nella nuova multiutility regionale recentemente costituita dalla Regione per la gestione dei servizi idrici e dei rifiuti, tenendo conto che la stessa Hermes, allo stato, è l'unica società di riscossione interamente pubblica nel panorama regionale".

Seguono nell'ordine del giorno la presa d'atto dell'approvazione del Piano finanziario "Po Feamp" 2014/2020, l'approvazione rimodulazione scheda intervento del Piano di azione e coesione (Pac) Calabria 2007-2013, riguardante le Misure salvaguardia II.12 "Interventi di bonifica dei siti inquinati, messa in sicurezza e ripristino ambientale discariche e aree degradate, siti di stoccaggio". All'esame del Consiglio poi la presa d'atto delle determinazioni del Comitato di sorveglianza al Piano di sviluppo e coesione (Psc) della Regione - Variazione del Piano finanziario della Sezione ordinaria, rimodulazione scheda di intervento III.6 del "Piano di azione e coesione (Pac) Calabria 2007-2013. - Politiche attive del lavoro". Tra le proposte di legge inserite nell'ordine del giorno c'è quella recante "Istituzione del Garante Regionale dei Diritti delle Persone con Disabilità" e quella contenenti "Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico", la "Disciplina dei Marina resort", il "Riconoscimento del concorso Internazionale dei Madonnari "Città di Taurianova". Si chiude con la proposta di provvedimento amministrativo di "Modifica al Piano regionale di gestione dei rifiuti e con la proposta di legge di "Modifica all'articolo 65 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2009". Intervento legislativo, quest'ultimo, destinato ad abrogare la riduzione del 20% disposta a suo tempo dalla Regione sul trattamento economico dei direttori generali delle aziende sanitarie ed ospedaliere che, di fatto, ha reso la Calabria tra le regioni meno attrattive nell'adesione ai bandi di ricerca di personale per questo tipo di incarichi.

Approvato bilancio previsione Arpacal

Il Consiglio regionale ha approvato la presa d'atto di modifica del piano finanziario PO FEAMP 2014/2020, la rimodulazione della scheda intervento del Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007-2013 - Misure Salvaguardia II.12 "Interventi di bonifica dei siti inquinati, messa in sicurezza e ripristino ambientale discariche e aree degradate, siti di stoccaggio. Poi l'Assemblea ha approvato altri provvedimenti: la variazione del piano finanziario della Sezione Ordinaria al Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria; la rimodulazione della scheda intervento III.6 ' Politiche attive del lavoro' al Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007-2013; POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Presa d'atto della 'Proposta di riprogrammazione degli Assi 7, 9, 11 e 14 del POR Calabria FESR FSE 2014-2020 ai sensi dell'art. 2 del Reg. (UE) 460 del 30 marzo 2022' approvata dal Comitato di Sorveglianza del Programma'; il Bilancio di previsione 2022-2024 dell'Agenzia regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL). Punti sui quali molti consiglieri di minoranza hanno svolto interventi cumulativi.

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